Mede, riaprirà il pronto soccorso

Il pronto soccorso di Mede riaprirà non appena l’emergenza Covid sarà terminata, e così il punto vaccinale. L’ha assicurato il direttore generale di Asst, Michele Brait, nell’incontro virtuale con la conferenza dei sindaci lomellini, tenutosi giovedì 11 giugno.
«Il dottor Brait- riferisce il sindaco Giorgio Guardamagna – ha spiegato che quando finirà l’emergenza i medici del pronto soccorso di Mede e Mortara, attualmente distaccati a Vigevano e Voghera, torneranno al loro posto. Intanto abbiamo riavuto indietro l’auto medica, ed ha riaperto lo sportello di scelta e revoca del medico. Speriamo di poter ripristinare anche il presidio per i vaccini».
L’auto medica, che almeno compensava la mancanza del pronto soccorso, era stata tolta dall’ospedale San Martino a metà marzo, contemporaneamente alla chiusura del pronto soccorso diurno, ma della cosa non era stato informato il sindaco, che si era trovato di fronte al fatto compiuto. Nel frattempo è stato chiuso anche il pronto soccorso notturno. Da qui una lettera inviata ad Asst e Ats dalla commissione per la salvaguardia dell’ospedale, presieduta dalla capogruppo di maggioranza Michela Greggio: «Dall’inizio di questa pandemia siamo stati un’amministrazione attenta ma non invadente, la nostra commissione speciale nata in difesa dell’ospedale San Martino non ha battuto ciglio nè al ripiegamento dell’auto medica verso i territori della bergamasca, nè alla chiusura del nostro Punto di primo intervento.
Eravamo consapevoli che la situazione era drammatica, il Covid era ancora sconosciuto, e, pur sapendo di andare in sofferenza nei nostri territori, sapevamo che era necessario. Prendiamo atto che finalmente dal 3 giugno è stato ripristinato il servizio Areu, seppur dietro diversi solleciti a vari livelli istituzionali, ma al contempo ci rendiamo conto che il nostro territorio sta subendo un ulteriore ed ingiusto depauperamento».
La lettera è stata inviata pochi giorni prima della videoconferenza: «Non mettiamo in dubbio le difficoltà del momento, nessuno di noi si vuole sostituire o vuole dire ai vertici Ats ed Asst come si devono comportare, ma questo territorio ha bisogno di essere tutelato; non vogliamo il “contentino” dell’auto medica di Areu, chiediamo che il Pppi venga riaperto, chiediamo che i bambini possano tornare a vaccinarsi a Mede, la palazzina è di proprietà di Asst ed era adibita a quello fino a pochi anni fa, chiediamo che se abbiamo necessità di scegliere un medico lo facciamo allo sportello del plesso ospedaliero, com’è sempre stato, chiediamo che gli ambulatori del nostro nosocomio tornino a funzionare regolarmente, chiediamo che gli interventi di chirurgia mini-invasiva vengano riportati in una delle sale operatorie più nuove della zona. Il San Martino e i suoi dipendenti hanno appena dato dimostrazione di possedere le competenze e gli strumenti necessari per affrontare anche situazioni di emergenza, e gliene siamo grati».

Davide Zardo

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