Parona: «La Regione controlli gli odori dei fanghi»

Se proprio un impianto di smaltimento di fanghi essiccati ci deve essere, che almeno la Regione mandi qualcuno a controllare che gli odori non siano troppo forti. Tra le richieste del comune di Parona c’è anche quella di avere qualcuno che controlli la situazione dell’aria con il metodo field inspection, che comunque a Parona era già stato usato per monitorare lo stato dell’aria in zona industriale. La proposta è arrivata sabato 19 settembre sul tavolo della Regione, in sede di commissione ambiente, dal momento che spetta al Pirellone l’ultima parola sull’impianto di essiccazione e incenerimento fanghi. A Parona i fanghi si possono essiccare in un impianto a zero dispersione che sorgerà di fianco al termovalorizzatore e sarà sempre di proprietà di Lomellina Energia, fin dal 2013, ma con la nuova autorizzazione si potranno anche bruciare nel termo. A Parona la notizia non è stata ben accolta e la commissione ambiente si è già espressa dando il proprio parere contrario all’impianto. L’amministrazione ha fatto sue le motivazioni della commissione ambiente e le riporterà all’amministrazione regionale. I valori alti di polveri sottili, l’incidere di tumori e l’eccesso di diossina, che ha portato a vietare il consumo di uova paronesi, sono alcune delle motivazioni che stanno alla base delle osservazioni che verranno discusse in regioni.

Marco Lorena, sindaco di Parona

«Proponiamo- dice il sindaco di Parona Marco Lorena – alla Regione alcune prescrizioni, al fine di migliorare le prestazioni ambientali della ditta. Innanzitutto chiediamo il mantenimento di 380 mila tonnellate all’anno come massima quantità di rifiuti/ fanghi inceneribili nelle linee 1, 2 e nuova linea». I fanghi essiccati andranno, infatti, bruciati nel forno del termo già attivo. «Inoltre – continua – aggiorneremo il limite per il parametro di emissione in atmosfera della linea 2. Il Nox (cioè l’ossido di sodio) dovrà passare da 200 a 80 milligrammi per nanometro e contemporanea prescrizione di un valore obbiettivo di 50. Inoltre richiediamo una studio olfattometri secondo i criteri della field inspection da eseguire dopo l’avvio dei primi tre essicatori, e alla fine del completamento dell’installazione dei 5 essiccatori». Le osservazioni dell’amministrazione comunale fanno seguito a quelle che sono già state presentate dalle associazioni ambientaliste. Nella maggior parte dei casi le motivazioni che stanno alla base della contrarietà all’impianto risiedono nell’eccessivo tasso di inquinamento che si registra ormai da diversi anni a Parona a causa delle fabbriche inquinanti. Le osservazioni che sono presentate non sono vincolanti, ma soltanto consultive, dal momento che l’ultima parola sull’autorizzazione dell’impianto spetta all’amministrazione regionale.

Andrea Ballone

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