Parona, mezzo milione per la chiesa di San Siro

Saranno spesi in tutto 500mila euro per la sistemazione dei frontoni della chiesa di San Siro a Parona. Nei programmi dell’amministrazione comunale c’è, infatti, il recupero della chiesa che potrebbe un domani essere messa a disposizione della popolazione. Si tratta di una costruzione di origine incerta, che con molte probabilità è stata ricostruita attorno al 1700, in stile barocco, sui resti di una piccola chiesa preesistente del XII secolo. Certo è il suo definitivo ampliamento, che risale al 1766. Era composta da due cappelle: quella a sinistra conteneva un altare nudo, quella a destra un altare raffigurante la Beata Vergine che presenta il Bambino Gesù a San Siro ed a San Giorgio. Fu sede della confraternita di San Siro fino agli inizi del 1800, quando, in seguito agli effetti negativi della rivoluzione francese, fu costretta a sciogliersi ed i beni ecclesiastici vennero tutti requisiti. Dopo una decina d’anni vennero venduti all’asta ed aggiudicati alla famiglia Pavesi di Parona, che donarono il fabbricato della chiesa di San Siro alla confraternita del SS. Sacramento. Al crollo della chiesa di San Pietro, nel 1821, la confraternita mise a disposizione della comunità la chiesa di San Siro, che sostituì la vecchia parrocchiale per tutte le funzioni religiose fino al 1832, anno in cui venne ultimata l’attuale chiesa. Negli anni successivi fu usata come lazzaretto dopo lo scoppio di un’epidemia di colera. La chiesa di San Siro continuò ad essere utilizzata fino al 1942, quando si estinse la confraternita del SS. Sacramento. Da allora andò in disuso e cominciò la progressiva decadenza dell’edificio, adibito a magazzino. Negli anni ’90 la Chiesa è stata rilevata dal Comune, che intende recuperarla per fini culturali. Una prima opera è stata la messa in sicurezza della struttura mediante infiltrazioni di cemento nelle fondamenta e con la sostituzione della pesante sommità della torre campanaria con una più leggera, che però è sensibilmente diversa da quella originale.

Andrea Ballone

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