Pieve del Cairo, la sfida elettorale è iniziata

Sono iniziati a Pieve del Cairo gli incontri pubblici per la presentazione dei candidati e dei loro programmi, in vista delle elezioni per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Quattro le liste in campo: Valter Capittini ha programmato un incontro pubblico per mercoledì 9 settembre in piazza Paltrineri e un presidio al mercato settimanale di sabato 12 settembre. Quindi Rosa Lia Lacerenza, unica donna candidata a sindaco, al vertice della civica “Si.Amo Pieve del Cairo”. Gli incontri con il gruppo di Lacerenza sono fissati per il 4 e 12 di settembre. Infine Nicolò Capittini della minoranza uscente incontrerà la cittadinanza in castello il 5 e al locale “La Stella” il 18 di settembre. L’unico gruppo a non aver ancora definito le date degli incontri con gli elettori è quello che sostiene il sindaco uscente Paolo Roberto Ansandri, candidato della lista “Noi per Pieve”. Prevista una sola serata di presentazione nella sala polifunzionale, in data ancora da decidere.

Ansandri ha già svolto due mandati come sindaco dal 2010 al 2015 e dal 2015 al 2020, succedendo a Luigi Rossanigo che era stato in carica una sola volta, dal 2005 al 2010, e che ora si ripresenta come candidato consigliere nella lista di Niccolò Capittini. Niccolò, nei banchi dell’opposizione dal 2015, è nipote di Valter Capittini, che ha maturato negli anni ’80 una consolidata esperienza amministrativa anche come assessore all’urbanistica. La rivalità tra zio e nipote è una caratteristica quantomeno curiosa di questa campagna elettorale, che vede schierate ben quattro formazioni in un paese di nemmeno duemila abitanti. Questa settimana abbiamo intervistato i candidati delle prime due liste estratte dalla Prefettura.

Valter Capittini

Valter Capittini, geometra di 69 anni, è a capo della lista “Pieve nel cuore”, di cui fanno parte alcune persone che hanno esperienza nella vita amministrativa ed economica: l’avvocato Fabio Sturla, il dirigente tecnico Massimo Angeleri, l’imprenditore Fabrizio Tassi. «Ho deciso di candidarmi sindaco – spiega Valter Capittini – per rimediare a una situazione che è sotto gli occhi di tutti, mettendo la mia esperienza e le competenze per migliorare le cose. Voglio precisare che non è una lista “contro” qualcuno, ma “per” tutta Pieve». Quali sono le priorità per il paese? «Pulizia, ordine, sicurezza, scuola e soprattutto il settore sociale, con la pandemia del Coronavirus che ha colpito non solo noi italiani ma tutto il mondo. Nessuno di noi è stato in consiglio comunale di recente, dovremo prendere visione della situazione economico-finanziaria». Un progetto del gruppo? «Rinunciare ai compensi di sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza per destinarli alla scuola e al sociale, per avere la certezza di una cosa immediata. E poi la riorganizzazione degli uffici comunali, la riapertura del municipio alla popolazione con la presenza costante degli amministratori». Qual è il punto di forza della lista? «E’ un magnifico gruppo, con alcune persone d’esperienza, e quelli che non ce l’hanno possiedono un curriculum comunque importante. Io personalmente, poi, ho una certa esperienza amministrativa, avendo frequentato la pubblica amministrazione per tanti anni».

Niccolò Capittini

Con la lista “Pieve al centro” Niccolò Capittini (36 anni, imprenditore edile) si fa forza dei suoi cinque anni di esperienza all’opposizione, contando su un gruppo di giovani e su due “querce” della vita politica cittadina come Luigi Rossanigo, sindaco dal 2005 al 2010, e Roberto Fredditori, vicesindaco dal 1998 al 2003. «La nostra – spiega il candidato – è una piccola comunità dove il ricambio generazionale è improcrastinabile. Ho alle spalle un gruppo che è sempre rimasto unito, con una costanza che mi ha stupito. Ogni quindici giorni ci siamo sempre trovati per programmare interventi e iniziative. La mia esperienza in consiglio comunale mi ha fatto capire che un cambio di paradigma ci può essere, attraverso l’amore e l’attenzione per le piccole cose. Il futuro si realizza attraverso il dinamismo dei giovani. La nostra priorità sarà la lotta al degrado urbano e la salvaguardia delle scuole, di pari passo con l’attenzione all’ambito culturale e al rafforzo della comunità. Se vinceremo, il nostro primo atto sarà la ricostituzione della commissione per la biblioteca. Il nostro punto di forza è la coesione e la capacità di camminare insieme, grazie anche a due ex amministratori che hanno smesso la “casacca”: non è il Gotha che cerca i giovani, ma i giovani che cercano l’esperienza». Qualche anticipo sui progetti in programma? «Un cambio di ottica e un nuovo approccio a sviluppo e lavoro attraverso un monitoraggio delle case sfitte, per favorire l’insediamento di micro-imprese con alte tecnologie».

Davide Zardo

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