Osservatorio 05-06 / Un’onorificenza dimenticata

Ha fatto bene il Presidente Mattarella, in occasione della festa della Repubblica, a istituire onorificenze per coloro che si sono rivelati protagonisti nell’emergenza coronavirus, a cominciare dai medici, infermieri, poi i volontari e altri personaggi che hanno testimoniato la sofferenza e la condivisione con il prossimo.

Forse ne avremmo anche noi una da proporre ed è quella per il mondo della scuola, a cominciare dagli alunni più piccoli fino agli insegnanti. I ragazzi, in particolare e i bambini, hanno dimostrato maggiore responsabilità di tanti adulti e certamente di tanti “adolescenti” (senza voler fare di ogni erba un fascio) che hanno sfogato il loro lockdown in episodi di violenza gratuita

I più piccoli sono stati ben più “adulti” della loro età. Si potrebbe leggere questa responsabilità anche con quel pizzico di incoscienza che contraddistingue la loro età, per la quale, ad esempio, anche una mascherina poteva essere vista come un gioco.

la scuola al tempo del coronavirus - Robecchi
Coronavirus lezioni a distanza Robecchi

Diamo pure per scontato tutto questo, ma certamente il mondo dell’infanzia in particolare e anche gran parte dell’adolescenza ha saputo offrire una testimonianza di abnegazione e di responsabilità da “bagnare il naso” ai più grandi, spasmodicamente alla ricerca della “movida”.

“Capricci” non ne abbiamo visti molti, traumi psicologici nemmeno… abbiamo visto bambini in giro con i loro genitori (quando si poteva) consapevoli delle loro mascherine, pronti a svegliarsi al mattino per “andare a scuola” davanti ad un tablet.

Con gli studenti, una condivisione di responsabilità e di educazione naturalmente da parte dei loro insegnati, i quali li hanno presi per mano e li hanno accompagnati, insieme ai genitori in questi mesi difficili

Siamo certi che questa prova abbia temprato nella crescita e nella maturità tutti coloro che saranno gli adulti di domani e che avranno la responsabilità di costruire l’ossatura morale e culturale della società che nascerà da questa pandemia.

la scuola che verrà

Questa ottica positiva, purtroppo, non ci sentiamo di estenderla a quel “mondo della scuola” che appartiene più alle responsabilità decisionali di alto livello, come i grandi manager o i burocrati ministeriali, in quanto in nessuna fase di questa pandemia, secondo noi, hanno saputo offrire risposte più ampie se non quelle delle restrizioni e divieti e, siamo costretti a dire, anche confusioni.

A tutt’oggi, ad esempio, non si conosce quale sarà il “settembre” della scuola, sia dal punto di vista di date iniziali che di modalità. Si accavallano ogni giorno “linee guida”, per altro necessarie, ma che non possono appartenere ad un progetto di studio e di vita quale la scuola dovrebbe avere

Anzi, questa pandemia, forse, non ha fatto altro che far emergere ancora di più un “vuoto educativo” che da diversi anni la nostra scuola porta con sé (senza voler togliere nulla naturalmente agli insegnanti…) Un “vuoto educativo” che testimonia quale posto occupi la scuola nei grandi progetti politici, di ogni genere e di ogni tempo. Per fortuna ci affidiamo ai più piccoli di oggi, per un domani più responsabile!

Dep

Le ultime

Parona, rinasce la piazza antistante San Siro

Adesso Parona ha una nuova piazza che è stata...

Gravellona, richiesto l’aiuto del Comune per sterilizzare una colonia felina

«Il comune intervenga per consentire la sterilizzazione di una...

Vigevano, a Palazzo Merula la scuola di Mastronardi

Con “La scuola di un tempo” il Lions club...

A lezione per riconoscere l’ictus

Riconoscere i sintomi dell’ictus per salvare vite. Questo lo...

Login

spot_img
araldo
araldo
L'Araldo Lomellino da 120 anni racconta la Diocesi di Vigevano e la Lomellina, attraversando la storia di questo territorio al fianco delle persone che lo vivono.