Osservatorio 10-04/ La Colomba di Noè

Domenica scorsa si è innescata, come era anche prevedibile, una ricerca frenetica dell’ulivo. «Ma come? Neanche l’ulivo quest’anno?..» Quell’ulivo da mettere in qualsiasi angolo delle nostre case, che oggi hanno più bisogno che mai di una particolare benedizione…
Sappiamo i motivi per cui non è stato possibile benedire e distribuire l’ulivo, ma possiamo anche capire e condividere questa richiesta da parte della gente.

Anche il nostro Vescovo Maurizio ha sottolineato nel suo messaggio pasquale che pubblichiamo nello “speciale” all’interno del giornale, «il bisogno profondo del rito», trovando la gente spaesata venendo a mancare alcuni “segni” che da sempre accompagnano la Pasqua. Non è possibile, ad esempio, fare la “lavanda dei piedi” piuttosto che il cosiddetto “giro dei sepolcri”, vale a dire gli altari della riposizione. Non vogliamo qui soffermarci naturalmente, sulle priorità che molte persone danno ai riti e ai segni tradizionali magari rispetto alle liturgie pasquali, questo non è compito nostro. Preferiamo oggi sottolineare quei “segni di speranza” che anche attraverso riti e tradizioni accompagnano la Pasqua e in particolare la Pasqua di quest’anno.

Una Pasqua senza Ulivo, quindi, ma proprio dall’ulivo mancato vorremmo ritrovare quella luce che ci consente di guardare anche questa Pasqua con sentimenti di speranza. Se ci pensiamo bene, infatti, l’ulivo è stato il segno della ripresa dopo il diluvio universale!

L’immagine della colomba che torna all’Arca con in bocca un ramoscello d’ulivo è da sempre, nei nostri pensieri, l’immagine di una ripresa, di una nuova primavera per il mondo intero

Non vogliamo, naturalmente, andare oltre i veri significati di speranza che annunciano la Pasqua, a cominciare dal “Sepolcro Vuoto” visto dai primi discepoli, ma quella della colomba con l’ulivo forse è un’immagine più poetica, un “genere letterario” che esprime i sentimenti dell’uomo e descrive momenti particolari dell’umanità.

Quel “diluvio universale” segno di una umanità smarrita, ripiegata su se stessa, ma nello stesso tempo non distrutta, portando con sé sull’Arca i presupposti di una rinascita, che ha visto la “luce” in quella colomba con in bocca un ramoscello d’ulivo. Sarà certamente l’Annuncio della Risurrezione il “Segno della Pasqua”, ma ci piace pensare oserei dire anche poeticamente e sentimentalmente,

a quella colomba con il ramo d’ulivo che sicuramente entrerà nelle nostre case, ad annunciare la fine di una emergenza, ma soprattutto ad annunciare il Risorto, la vita e la speranza della Pasqua!

Dep

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