Osservatorio 10-2 / Il miracolo della vita

Abbiamo celebrato domenica scorsa la “giornata per la vita”: primule, veglie, sensibilizzazione, secondo i tradizionali canoni legati a questo evento. L’imprevedibilità della storia, però, spesso sconvolge anche le nostre programmazioni. Quest’anno vorremmo “raccontare” la giornata per la vita come un evento accaduto due giorni dopo la giornata “programmata”…e ci riferiamo alla immagine di quella bambina in Turchia, venuta alla luce tra le macerie del terremoto, portata in salvo ancora con il cordone ombelicale attaccato. Potremmo dire che il “manifesto” della “giornata per la vita”, ancora una volta, l’ha progettato Dio, sconvolgendo tutti i nostri piani e i nostri programmi e rispondendo a tutti coloro che sempre più spesso oggi “fanno finta” di parlare di vita, pensando invece a scelte di morte. 

Quella bambina nata sotto le macerie, portata in salvo da un volontario, con il cordone ombelicale è l’immagine del “miracolo della vita”. Se qualsiasi studente di medicina avesse presentato all’esame di laurea una immagine di parto come quello avvenuto sotto le macerie in Turchia, sarebbe stato sicuramente bocciato. Non avrebbe previsto, infatti, la sala operatoria sterilizzata, non tutte le preparazioni sanitarie e mediche, non il cammino psicologico dei genitori….ma quella bambina è nata! E’ nata nel bel mezzo di una tragedia e ancora una volta il buon Dio si è preso la rivincita su tutti i calcoli degli uomini, il più delle volte accompagnati da perplessità e distinguo piuttosto di aprirsi totalmente alla vera forza della vita, che è sempre più forte di tutti i problemi e dei calcoli degli uomini. Di fronte a quella immagine, certamente dobbiamo inginocchiarci, anzitutto per chiedere perdono, per tutti i nostri “dubbi” di fronte ai problemi e alle miserie dell’umanità e soprattutto poi per ringraziare il Signore di questa ulteriore “sferzata” sulla nostra fede, tante volte ripiegata sui calcoli umani piuttosto che aperta ai “miracoli” di Dio.

Siamo chiamati a contemplare quella immagine in silenzio, perché ci rendiamo conto che nessuna parola umana può dare risposte a tante nostre domande…ed è meglio così, perché le nostre risposte, inevitabilmente sarebbero legate a logiche terrene, pur con tutta la fede possibile. “Aiutiamo una mamma a non scegliere l’aborto, assicurando un sostegno economico che le garantisca il mantenimento del nascituro”. Questo di solito e comprensibile ragionamento degli uomini… la risposta di Dio è il vero “terremoto” che deve scuoterci: “Vi dono una vita nuova tra le macerie di un terremoto!…al resto pensateci voi”.

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