Osservatorio 10-6 / Piazze diverse

I media, comprensibilmente, mettono in evidenza il preoccupante fenomeno di questi giorni, vale a dire le “bande” di adolescenti, che sfociano ormai spesso in casi di molestie sessuali e cose simili. Un fenomeno certamente preoccupante, che richiede due sottolineature. Da una parte quella che oggi chiamiamo “emergenza educativa”, che porta a questi fenomeni di massa, e dall’altra, invece, quella di non rischiare di fare di “ogni erba un fascio”. E’ vero, il mondo adolescenziale oggi preoccupa, non solo per se steso, ma soprattutto per il vuoto di retroterra famigliare ed educativo che porta con sé.

Però… c’è anche altro. Proprio in questi giorni, ad esempio, in gran parte delle parrocchie e non solo, anche in numerose realtà sociali e civili, partono quelli che chiamiamo comunemente “Grest”, vale a dire “oratorio estivo” oppure “campus”. Ebbene in questi casi possiamo notare un’altra parte del mondo giovanile ed adolescenziale. Non si vogliono sottolineare semplicemente differenziazioni, quasi a voler creare giovani di serie A e giovani di serie B, ma è un dato di fatto che, per fortuna, non tutto il mondo giovanile lo si può etichettare nella dimensione delle “bande”.

Ci sono anche giovani che si divertono in altro modo, che si impegnano, che vivono il divertimento non come compensazione di un vuoto educativo, ma, al contrario come parte stessa del cammino educativo. Si sa, i mass-media, come sempre accade, sono sempre più “attirati” da ciò che diventa trasgressione o problema, lasciando spesso da parte quelle realtà che possono oggi diventare modello e comunque percorso di vita per molte generazioni. Non vogliamo, naturalmente costruire etichette predefinite o sbandierare progetti educativi di parte, ma vorremmo solo sottolineare e anche un po’ richiedere, che giornali e televisioni, magari una volta facessero un bel servizio su un campo scuola, sia di matrice cattolica che di altre radici culturali, come segno di positività, come seme di speranza per un futuro che non può essere lasciato in mano alle “bande” ma che possa lasciare intravedere anche progetti e testimonianze educative di tutto valore.

Salutiamo con affetto, dunque, questi nostri ragazzi del Grest, che in queste settimane riempiono i nostri oratori, migliaia solo nella nostra realtà locale, incontriamoli sulle strade delle nostre città, dei paesi, nelle piazze di oggi, alla luce del sole, non nelle oscurità della notte o nelle emergenze di stili di vita.

Dep

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