Osservatorio 29-10 / Valori più che battaglie

Così il DDL Zan, che avrebbe dovuto regolamentare la legge contro l’omotransfobia, è stato “affondato”. Il Senato lo ha stralciato dall’ordine del giorno e quindi sembra poco probabile che possa essere ripresentato in parlamento in questa legislatura. Una legge fatta male, messa in piedi più per motivi ideologici che veramente per salvaguardare i diritti delle persone, resta per ora nel cassetto, in attesa almeno di una revisione in meglio. Ci sarebbe da essere contenti, in particolare da parte di quel mondo cattolico che l’ha sempre osteggiata.

Ma non c’è da stare con le mani in mano. Anzi! Non si tratta certo di rinforzare barricate per essere pronti alla nuova tornata, ma, soprattutto da parte del cosiddetto mondo cattolico, c’è da “rimboccarsi le maniche” per costruire un nuovo terreno, sociale e culturale, non “garantito” da leggi più o meno ideologizzate, ma rinforzato da quei valori che la cultura di oggi, in gran parte, sembra aver messo in secondo piano.

Tra non molto ad esempio, verrà messo sul tavolo il referendum sull’eutanasia e anche in quel caso ci sarà probabilmente una battaglia da fare. Non dovrà, però, essere sempre una battaglia il rapporto tra il mondo cattolico e il mondo laico. Proprio il mondo cattolico, con la sua cultura fondata su più di duemila anni di storia e soprattutto di valori, dovrà essere in grado di trovare strade nuove e percorsi efficaci per far sì che ii valori recepiti dalla cristianità diventino cultura, non per imposizione, ma per consapevolezza.

Certamente ce n’è di strada da fare, ma il “vento” che soffia in questi giorni, dopo il convegno di Taranto, che ha visto i cattolici protagonisti non solo ne “difendere” valori, ma per proporli in scelte e intuizioni profetiche, può far scorgere all’orizzonte prospettive nuove. Proprio da Taranto, l’autorevole voce del prof. Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Umane, ha parlato di “orgoglio ritrovato” da parte di quel popolo cattolico che “non è succube alle linee di pensiero dettate da altri”, ma ha voglia di mettersi in gioco dando il suo contributo di “pensiero pensato” a temi e valori di attualità per il bene della persona e della società. In pratica, non dobbiamo sempre preparaci a delle battaglie in difesa di qualcosa, ma come cattolici siamo chiamati a “proporre” idee, antropologia, valori capaci di far breccia nel cuore e nella mente delle persone.

Questa “vittoria parlamentare” per quanto riguarda la Legge Zan non deve semplicemente darci tempo per affilare le armi per le prossime battaglie, ma darci tempo per imparare e testimoniare, per riflettere e per proporre, valori e culture antropologiche che ciascuna persona siamo convinti voglia condividere, vivendo la testimonianza e l’annuncio.

Dep

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