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Nel 2023 427.177 mila italiani si sono trovati in una condizione di povertà sanitaria, tante anche sul territorio e per questo c’è chi sogna di realizzare una “Casa di comunità dei poveri”. Ancora molte persone non accedono a uno dei diritti più importanti: quello della salute. Rispetto al 2022, il numero di cittadini che hanno richiesto aiuto è aumentato del +10.6%.
DUE POVERTA’ Una situazione italiana che si rispecchia anche a livello vigevanese e lomellino. «Terrei distinti due concetti di povertà – spiega don Moreno Locatelli, direttore della Caritas diocesana – uno legata alla povertà dei soggetti regolari sul territorio e uno riguardante coloro che sono irregolari». Due situazioni ben distinte, che non interessano solo l’impossibilità di acquistare farmaci. «Riguardo i poveri regolari – continua don Locatelli – vi è una fatica relativa al potersi permettere l’acquisto di medicinali e visite che vengono prescritte. Peggiore la situazione è per coloro che sono definiti irregolari. Per queste persone, spesso considerate solo straniere, è impossibile ottenere anche solo una ricetta perché sprovvisti di tessera sanitaria».
DATI e DIRITTI Nonostante tutto, la situazione locale sembra essere simile a quella regionale. «Parlando di numeri, i dati sono abbastanza in linea con la media lombarda – prosegue don Locatelli – a denunciare questa “fatica sanitaria” sono circa il 14% degli assistiti di Caritas regolari». Il secondo tema è inerente al diritto alla salute, un nervo abbastanza scoperto sul territorio. «Il diritto alla salute è consentito a tutti quelli residenti, – continua il direttore della Caritas diocesana – ma non è consentito in nessun modo a chi non è regolare. Non solo stranieri, ma anche italiani che hanno perso la loro casa e che vivono in una situazione di profonda povertà». In quest’ultimo caso il dato si fa più preciso.
All’associazione Arca – spiega don Locatelli – coloro che non hanno accesso alla salute sono più del 40% e dei nostri assistiti sono circa 200 le persone che sono transitate da Arca.
SOLUZIONI La Lomellina in questo è un bacino di risorse solidali. «Ci sono diversi medici in pensione che offrono gratuitamente la loro disponibilità per visitare coloro che non possono permetterselo – racconta don Locatelli – e questo mi sembra un ottimo spunto per poter creare un ambulatorio solidale. L’idea sarebbe quella di creare una Casa di comunità per i poveri, dove sono i servizi a raggiungere i bisognosi, ma ad ora rimane un bel progetto». Un po’ in sordina invece la raccolta dei farmaci, ma punto forte della solidarietà lomellina. «Ogni anno il Banco Farmaceutico propone due raccolte farmaci – conclude don Locatelli – una dedicata ai medicinali per bambini e una per i farmaci di banco, quest’ultima che si svolgerà il prossimo 11 febbraio».
Rossana Zorzato