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Vigevano e la Lomellina in che modo danno voce e ascoltano i giovani? Sono diverse le iniziative sul territorio, a cui di recente se ne sono aggiunte due significative: un Manifesto in pubblicazione dedicato al benessere e un gruppo fondato da studenti delle superiori per articolare una proposta politica giovanile.
BENESSERE Sarà pubblicato a giugno e conterrà le firme e i nomi di coloro che l’hanno scritto: è il “Manifesto del benessere dei ragazzi e delle ragazze” ed è il risultato del progetto “Prima Che”, finanziato dalla Fondazione Cariplo, che per il terzo anno consecutivo ha affrontato il tema della salute mentale e del benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambine e bambini, ragazzi e ragazze. «Come Centro servizi formazione siamo stati l’ente capofila e abbiamo avuto modo di raccogliere ciò che è emerso sul territorio di Vigevano – spiega il responsabile Edoardo Carnevale Schianca – si sono svolti tre incontri di comunità educante, a cui hanno preso parte educatori e insegnanti del territorio. Insieme alle associazioni che hanno collaborato con noi, tra cui la fondazione Mondino, Madre Amabile, cooperativa Igea, ci siamo chiesti cosa avrebbe potuto far sentire meglio i ragazzi del territorio». Un manifesto che è l’esito del lavoro svolto da
Vigevano, Pavia e dall’Oltrepò e che sarà composto da parole chiave. Tra le proposte che sono emerse ci sono quelle di avere per i ragazzi spazi di aggregazione liberi, sul modello dei vecchi oratori e di utilizzare le aule scolastiche anche per attività che esulino dal contesto didattico. Ringrazio anche la società Pares che ci ha aiutato.
NOI GIOVANI A proposito di voce dei giovani, a Vigevano nelle scorse settimane un gruppo di ragazzi ha lanciato il progetto “Generazione Nova”. Venerdì scorso hanno organizzato un incontro presso la biblioteca Mastronardi di Vigevano, un momento di confronto e di ascolto tra giovani. A partecipare anche una pedagogista, Katia Mantovani, e uno psicologo, Simone Vullo, che hanno accompagnato la riflessione. Tra gli argomenti che sono emersi, racconta uno degli organizzatori, «la sicurezza prima di tutto, ma è molto importante anche l’ascoltare se stessi, promuoviamo degli sportelli d’ascolto per chiarire anche il problema dell’identità dei giovani che spesso non viene capito». In concreto “Generazione Nova” chiede
luoghi di aggregazione, è bello che i ragazzi possano riunirsi per suonare, esprimere i propri talenti o fare conversazione esprimendo propri dubbi.
Per quanto riguarda invece le prossime elezioni, «secondo noi ciò che l’Ue dovrebbe fare è coinvolgere i giovani a partire dalla scuola, è da qui che si sviluppa il pensiero critico per materie culturali, civili e sociali. Servono fondi per fare dei corsi e dare possibilità di partecipare a progetti. Se ne dovrebbero stanziare di più anche al settore della psicologia. Quando si coinvolgono i giovani nella scuola, in ambito civile e sociale, c’è un aiuto, e diventa più facile impegnarsi».
Gd, Ev.