L’Araldo vuole chiudere questo 2023 con una selezione delle notizie più significative di quest’anno, secondo la nostra redazione. Abbiamo quindi scelto venti notizie che verranno suddivise in quattro gruppi e pubblicate nel corso di questi giorni, fino al 30 dicembre. Una serie di eventi che chiediamo a voi lettori di votare sui nostri social per decretare il 31 dicembre la NOTIZIA DELL’ANNO. In questa prima puntata, i tempi d’attesa nella sanità, il maltempo dello scorso 26 agosto, il decennale e i 70 anni di Mons. Gervasoni, le multe a Gambolò e i lutti nella cultura.

1Sanità tra attese infinite e carenze

Il diritto alla salute non è più per tutti, ma solo di chi ha la possibilità di aspettare (anche più di un anno) o soldi a disposizione per rivolgersi al privato. Il fenomeno è iniziato con i primi anni Duemila e ha avuto un’accelerazione con la pandemia, ma nel 2023 ha fatto registrare fino in fondo il suo impatto. Anche sul territorio di Vigevano e Lomellina: per una visita oculistica occorre attendere giugno 2024 (ma se è un controllo appuntamento al 2025), per una colonscopia non se ne parla prima di un anno, attesa oltre i due mesi per prestazioni ginecologiche, otorinolaringoiatriche, dermatologiche, fare una radiografia in tempo utile per intervenire su un’eventuale frattura è di fatto impossibile se non passando dal pronto soccorso (magari in codice bianco per accesso improprio). Che sono un’altra parte del problema: lo ricorda il caso della donna di 91 anni, con disabilità al 100%, visitata dopo dieci ore, dimissibile dopo 14 e rimasta quasi 24 ore in Ps solo perché non c’era un’ambulanza per portarla a casa.

Asst Pavia spiega che il problema è «la carenza strutturale cronica dei medici» anche se i tempi di attesa sul territorio, pur «dilatati», sono «in linea con le altre Asst di Regione Lombardia». Quella che un tempo si vantava di essere la migliore sanità italiana si è ridotta a “mal comune mezzo gaudio”. La fotografia la scattano i medici di medicina generale: «Molti riescono ancora a fare certi esami, ma non tutti. Le risonanze e le endoscopie riesce a farle solo chi si può permettere di pagare. Sono tantissimi quelli che rinunciano per i tempi lunghissimi». C’è chi rinuncia prima, «molti non vanno neppure dal medico di base perché sanno che dovranno aspettare troppo». E’ il risultato «di una politica sanitaria scellerata sia a livello nazionale sia regionale, che sta dirottando gli utenti verso il privato a discapito del pubblico».

2La Lomellina ferita dal maltempo

La cupola del Duomo “ferita” dal maltempo

Agosto 2023, l’immagine della cupola del Duomo ferita segna uno scarto. Il quadrante nero del rivestimento di catrame rivelato dalla tempesta, con le lamine in rame volate via, porta il cambiamento climatico anche a Vigevano e in Lomellina. Non perché molti non se ne fossero accorti prima – anche prima della tromba d’aria di luglio o della siccità del 2022 – ma perché restituisce un’immagine destinata a rimanere nella memoria collettiva. Perché sì “i temporali ci sono sempre stati”, ma non i “cicloni con caratteristiche tropicali” né l’aumento di frequenza di fenomeni estremi spesso di segno opposto; negarlo vuol dire rimanere immobili come il coniglio in mezzo alla strada di fronte ai fanali dell’auto.

Del resto papa Francesco in ottobre ha pubblicato l’esortazione apostolica “Laudate Deum” in cui chiedeva provvedimenti concreti alla Cop28 di Dubai: ospitata da una delle principali petro-potenze, piena di lobbisti delle compagnie petrolifere, alla fine ha decretato la necessità di «transitare fuori dai combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, così da raggiungere lo zero netto entro il 2050 in linea con la scienza». E a Vigevano e in Lomellina? Qualcosa si muove con le Comunità energetiche rinnovabili – lanciate per prime dalla Cei con la Settimana sociale di Taranto del 2021, sono gruppi misti pubblico – privato – imprese che si dedicano all’autoproduzione, consumo e vendita di energia rinnovabile – la prima battezzata a Villa Biscossi e un’altra in corso di sviluppo a Vigevano nell’area del Palaelachem, tuttavia il tema resta ai margini in un territorio che sarebbe a vocazione agricola, ma allo stesso tempo è tra i più inquinati d’Italia a livello atmosferico e ospita aziende ad alto impatto. La dimostrazione? Nessuno tra i principali comuni della Lomellina ha un assessore all’ambiente con una competenza specifica in materia.

3Il decennale e i 70 di Mons. Gervasoni

Dieci anni di episcopato e il traguardo dei 70 anni. Il 2023 è stato un anno particolare per il vescovo di Vigevano, monsignor Maurizio Gervasoni, che ha festeggiato il decennale del suo incarico in terra lomellina, che ha avuto passaggi significativi come la visita pastorale del 2016-17, il Sinodo diocesano sulle Unità pastorali del 2018, la beatificazione di Teresio Olivelli nello stesso anno, l’esperienza della pandemia, la GMG di Lisbona nel 2023 (il Vescovo è anche delegato della Cel per la Pastorale giovanile, oltre che del socio-politico e della salute), la realizzazione del progetto emblematico che ha permesso di rinnovare piazza Sant’Ambrogio, l’interno della cattedrale, l’archivio storico e la biblioteca diocesani, il museo del Tesoro del Duomo e si è concluso nel 2022 con la prima visita di un segretario di Stato Vaticano a Vigevano, il cardinale Pietro Parolin.

Secondo mons. Gervasoni il filo conduttore del decennio è stato «prestare attenzione alle dinamiche legate alla fede cristiana, all’annuncio e all’accoglienza del Vangelo. Sono convinto che acquisire un metodo di programmazione pastorale sia un atteggiamento necessario e arricchente». Questa programmazione ha messo al centro giovani, famiglie, poveri nella consapevolezza crescente di svolgere il suo apostolato in un territorio che ha «una situazione socio-economica e culturale che è diventata conclamata nella definizione della Lomellina come area interna» e che richiede «attenzione per la qualità della vita».

Gli eventi per il decennale si sono conclusi con la solennità di Sant’Ambrogio, patrono di Vigevano e occasione di incontro tra l’autorità religiosa e quelle civili, e con un momento privato: il settantesimo compleanno festeggiato poco prima di Natale. «Don Maurizio – come lo chiama affettuosamente la sorella Giulia – è di carattere puntiglioso ma buono, ha una capacità analitica che ci sovrasta, riuscendo a parlare con competenza di moltissime cose».

4Gambolò e le multe della discordia

Il 2023 per Gambolò è stato fortemente rappresentato da un interminabile elenco di multe, causato dal rilevatore di velocità sulla circonvallazione per Tromello, che ha portato nel centro lomellino anche “Striscia la notizia” e “Le Iene”. Quello che ha fatto e sta facendo ancora discutere è che il limite di 50 chilometri orari, richiesto dal Comune l’11 febbraio 2022, viene giudicato inopportuno e fuori luogo sulla circonvallazione. II sindaco di Gambolò, Antonio Costantino, fin da subito, non è apparso convinto e si è subito fortemente opposto a togliere quel limite.

Si tratta di una strada provinciale – aveva sottolineato nel pieno della polemica -, quindi non dipende del tutto da noi. Ci tengo a precisare che non abbiamo scelto di mettere l’autovelox per fare cassa, come dicono molti, ma per tutelare la sicurezza stradale dei cittadini.

II limite, secondo Costantino, era stato richiesto da più parti, ma 50 all’ora a molti sembra davvero eccessivo. «Non e una nostra decisione – aveva inoltre sottolineato Costantino- ma nel caso in cui una circonvallazione e a meno di un chilometro dal centro abitato, non possono esserci limiti superiori ai 50 chilometri».

Ovviamente, da parte delle opposizioni, c’è stata una vera e propria levata di scudi. «Nel nostro piccolo non abbiamo potuto far altro che avvisare del suo arrivo e informare sulle modalità di funzionamento alla vigilia dell’accensione – scrivevano -. Spiace però dover constatare che molte sanzioni sono state notificate a lavoratori e pendolari. In un momento già difficile per le famiglie queste multe sono un ulteriore salasso per le tasche delle cittadine e dei cittadini».

5I lutti nel mondo della cultura

Giuseppe Vico e il cardinal Martini
Il professor Giuseppe Vico insieme al cardinal Martini

Il primo significativo lutto nel mondo della cultura, avvenuto nel 2023, è stato quello per la scomparsa del professor Giuseppe Vico, noto pedagogista vigevanese, spirato il 10 gennaio a 84 anni. Nato a Genova il 18 marzo 1938, è stato per anni professore ordinario di Pedagogia generale nella Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del “Sacro Cuore” di Milano, dove si era laureato nel 1966. Vico ha ricoperto anche il ruolo di preside di Facoltà di scienze della formazione dal 1992 al 2002. Dal 1978 al 1992 è stato anche giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Milano. Numerosissimi sono stati gli altri incarichi in ambito pedagogico, dove si è occupato nello specifico dei problemi della disabilita, del disadattamento e della devianza minorile. Lascia decine di autorevoli pubblicazioni nel settore, edite da “La Scuola” e “Vita e Pensiero”. INSERIRE LINK

Ha girato il mondo oltre mezzo secolo per i settimanali “L’Europeo” e “La Domenica del Corriere”. II fotografo Evaristo Fusar Imperatore, uno dei grandi protagonisti del fotogiornalismo italiano e internazionale, è scomparso nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 agosto all’eta di 89 anni. Dopo la pensione aveva scelto di vivere in Lomellina, a Ottobiano. Ha iniziato il lavoro di fotoreporter nel 1953 presso l’agenzia Interpix, realizzando reportage in tutta Europa, in particolare da Parigi, Londra e Madrid. Nell’ottobre del 1960 venne assunto a “L’Europeo”, dove fu inviato per i maggiori avvenimenti mondiali. Lavorò anche sui set di mostri sacri del cinema come Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Pietro Germi e Mario Monicelli. Nel 1967 passo poi al settimanale “La Domenica del Corriere” e fotografò i luoghi e gli avvenimenti in ogni angolo della Terra, superando le 100 copertine. Ritrasse le principali star di Hollywood dei suoi tempi. Grande amico di Enzo Biagi, organizzò nella parte finale della sua vita prestigiose mostre di fotografie.

L’ultimo importante lutto del 2023 è stato quello di Giancarlo Torti, morto lunedì 30 ottobre (un giorno dopo il suo 93esimo compleanno). E’ stato per oltre un trentennio direttore del settimanale “L’Informatore lomellino” e ha diretto per 6 anni (dal 1981 al 1986) anche “L’Araldo lomellino”. Mortarese doc, era nato a Mortara il 29 ottobre 1930. Ha compiuto gli studi superiori in seminario e, assunto nel 1953 da don Ersilio Tonini, ha iniziato a lavorare al Nuovo Giornale di Piacenza fino al 1959, anno in cui e tornato a Mortara dopo la morte del padre, dove ha rilevato la proprietà dell’”Informatore Lomellino. Tra i fondatori di Radio Mortara, ne é stato direttore fino alla meta degli anni ’80.