Papa Francesco è papa da ormai dieci anni. Difficile tracciare un profilo della figura decennale di questo papa in poche righe. Meglio affidarsi ad alcuni cenni di memoria, che rinviano a immagini e a sensazioni rimaste nel cuore e nella mente.
Tutto incomincia con un inatteso, ma cordiale «Buonasera» dal palco della facciata di S. Pietro, dopo l’annuncio del nome, inusuale per un papa, scelto da Bergoglio: Francesco. Dopo la rinuncia di papa Benedetto XVI, ecco una ventata di novità e di discontinuità. Le molte domande aperte erano proporzionali alle attese da subito suscitate.
E poi la prima enciclica firmata da lui, ma scritta dal predecessore. Lumen fidei si chiamava: e chi la ricorda più?
Diverso è il discorso per l’enciclica Evangelii Gaudium del 2015, a cui si ispirò il discorso del papa al Convegno nazionale della Chiesa italiana a Firenze
Da allora il magistero del papa si è mosso a partire da quel testo, che riassume tutta la spiritualità e le linee pastorali del papa.

Contemporaneamente è emersa una popolarità e una simpatia per la figura di papa Francesco che ha condotto a un cammino di ricerca teologica e pastorale di grande rilievo, insieme a una mole di pubblicazioni veramente importante. Di questo è certamente stato un segno chiaro la popolarità della Messa a Santa Marta con il papa al mattino presto, dove moltissime persone chiedevano di partecipare. Eh, sì, perché il papa abita a Santa Marta e non vive più nel Palazzo Apostolico, e mangia con gli ospiti della struttura di ospitalità vaticana.
E poi i viaggi e le interviste hanno riempito la nostra attenzione di persone che sentivano il papa vicino, non così come gli altri luoghi di presenza della Chiesa Cattolica. E allora i mugugni degli ecclesiastici e le dialettiche di polemica e di contrapposizione.
Evocazione di uno scisma che continua a rimanere forse latente, ma che non trova motivi veri di emersione, forse perché papa Francesco ha dalla sua, che sempre rinvia al Vangelo e alle evidenze sociali della sua provocazione. Lo scisma appare sempre come un attentato al Vangelo
E poi appare l’enciclica Laudato si’: una vera e propria scossa all’Intellighentia mondiale sul tema dell’ambiente, recuperato così alle radici morali e sociali, e ricondotto all’evocazione potente della spiritualità e della contemplazione. Il mondo politico riceve da Francesco una scossa più potente di quelle che i temi sociali e di giustizia sempre animano la parola di papa Francesco. Il movimento ambientalista si trova un alleato fondamentale e profondamente critico, al di là delle ideologie finora serpeggianti nelle tesi ecologiche.

Lo snodo è il legame tra cura dell’ambiente e giustizia sociale che evidenzia il cuore vero e antropologico del problema, ossia l’orientamento e la qualità morale del desiderio umano e del potere politico
Su questa base si comprende bene anche l’ultima enciclica, Fratelli tutti, che fa l’occhiolino al complesso, affascinante e pericoloso mondo dell’iperconnessione elettronica e cibernetica, ma con la preoccupazione di non perdere l’uomo.
Ma poi i colpi di forza dei Motu Proprio legati alla questione della pedofilia e della morale familiare. Invero, questi colpi sono stati avvertiti soprattutto dagli addetti ai lavori.
Ma a risvegliare tutti ci hanno pensato i lavori dei vari Sinodi, avviati da papa Francesco con uno stile, che oggi si definirebbe sinodale, sulla famiglia, sui giovani e con i giovani, sull’Amazzonia e sulla sinodalità
Il risultato è che questi dieci anni sono stati tutti, volenti o nolenti, vissuti insieme con un profondo coinvolgimento generale, magari talvolta risentito o polemico, ma sempre profondo e importante.

Infine il richiamo del Giubileo straordinario sulla misericordia, indicata come il cuore della rivelazione dell’azione di Dio Padre in Gesù, Figlio incarnato, crocifisso e risorto, nella forza dello Spirito, da Lui donato agli uomini, ci ha riportato anche alla figura sempre più fragile di un uomo segnato dalla infermità, ma risoluto nel compiere il proprio dovere di padre, sempre.
Infine un ricordo personale: è stato papa Francesco che mi ha chiamato all’episcopato qualche mese dopo la sua elezione al soglio pontificio. E così, per me, è lui il papa che mi accompagna nel compito pastorale e che mi guida per confermarmi nella fede nel Signore.
+ Maurizio