Osservatorio 22-05 / Basta un click

Diversi settori della realtà economica, sociale e religiosa hanno denunciato diversi “ritardi” da parte del governo, per far fronte alle numerose urgenze di questo periodo. Integrazioni che non arrivano, finanziamenti promessi e mai visti, molta confusione nelle direttive che si sono susseguite con i numerosi decreti governativi, ecc…

Una cosa ha imboccato, invece, una corsia preferenziale, quella del divorzio. Tant’è che, a quanto pare, per divorziare in questo tempo di coronavirus, almeno per la fase finale, è più facile: basta mandare una mail al giudice che conferma la sentenza di divorzio

Osservatorio 22-05 fine

A parte che questo dispositivo la dice lunga sul retroterra culturale da cui scaturisce una norma legislativa del genere, preferiamo andare oltre le polemiche e soffermarci sull’aspetto sociale e oseremmo dire anche sentimentale.

E’ vero che la scelta è facoltativa, ma se ci pensiamo bene è anche offensiva nei confronti degli stessi coniugi che intendono divorziare, pensando che dietra a tale scelta ci possono essere percorsi difficili, situazioni di sofferenza, riflessioni, ecc…

Fossimo nei panni di due coniugi ci offenderemmo…ma come? Un cammino di conoscenza reciproca, di emozioni, di condivisioni, un cammino con l’emozione di una storia, di sorprese, di apertura alla vita.

Un cammino scandito da percorsi, conoscenza reciproca… anche se quel cammino fosse sfociato anche in litigi e incomprensioni, magari anche di tradimenti, non merita di essere cancellato con un clic, quasi come buttare un sacchetto dell’immondizia nel cassonetto

Una delle motivazioni che hanno portato a questa possibilità di divorzio “fai da te” on line è stata quella della costrizione a stare in casa in questi tempi di emergenza, che avrebbe potuto portare ad una difficile se non tragica sopportazione a vicenda.

Osservatorio 22-05 famiglia

Anche in questo caso ci piace “ribaltare” la motivazione. Ma non è che la scelta del divorzio non sia spesso una conseguenza del poco tempo a disposizione per dialogare, per ritrovarsi faccia a faccia?

E la “costrizione” di stare ancora sotto lo stesso tetto per un po’ di tempo, con più tempo per vedersi, per parlarsi, forse anche per conoscersi anche dopo 20 anni di matrimonio non diventi un’occasione, un “dono” per capirsi? A volte basta uno sguardo per mettere alle spalle tutte le incomprensioni, magari guardare insieme un figlio… quegli sguardi che la vita frenetica e spesso egoistica di oggi spesso ci impediscono.

Uno sguardo che improvvisamente entra nel profondo del cuore e dell’anima e magari anche una scelta che sembrava definitiva, come quella del divorzio, viene “rivisitata”.

Se basta un click per divorziare, a volte basta uno sguardo per ritrovarsi

Dep

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