Guida alla maturità: studenti vigevanesi e lomellini pronti

Elaborato, educazione civica e curriculum sono le principali novità che accompagnano l’esame di stato 2021.

Non si tratta di vere e proprie rivoluzioni, quanto piuttosto di evoluzioni di elementi che erano già presenti e che hanno assunto una fisionomia o una funzione diverse.

Il primo in particolare riveste un’importanza particolare non solo perché si colloca all’inizio del colloquio, come è accaduto anche nella precedente maturità in cui è stato introdotto, ma anche perché riguarda le «discipline caratterizzanti» selezionate dal Ministero dell’istruzione per ciascun percorso di studi e chiede allo studente di affrontarle «in una prospettive multidisciplinare», con gli apporti anche di altre materie o competenze sviluppate, nonché di esperienze come quelle legate ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (l’ex alternanza scuola-lavoro). Considerate la collocazione e la possibilità di sviluppo con collegamenti tra più argomenti, si comprende quanto l’elaborato giochi un ruolo fondamentale nell’orientare il resto del colloquio.

Guida alla maturità - elaborato

OBIETTIVI Del resto da quando è stato introdotto il nuovo modello di esame, prima che il coronavirus lo amputasse delle prove scritte, è parsa evidente la volontà di passare da un “orale” nozionistico a uno basato sulla capacità dello studente di muoversi autonomamente all’interno delle discipline che ha studiato e di cui si va a verificare la padronanza. In questo senso l’ordinanza 54/2021 del Miur, che lo regola, precisa che la finalità dell’esame intero è

accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente

chiedendo al candidato di dimostrare di «aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline, di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera; di saper analizzare criticamente e correlare al percorso di studi seguito e al profilo educativo culturale e professionale del percorso frequentato le esperienze svolte nell’ambito dei Pcto; di aver maturato le competenze e le conoscenze previste dalle attività di Educazione civica, per come enucleate all’interno delle singole discipline».

scuola esame di stato
un presidente di commissione accoglie una studentessa all’Istituto Casale

TAPPE Tutto questo a partire dall’elaborato, per il quale non è previsto un formato digitale o cartaceo specifico, a cui segue la discussione «di un breve testo» anche non letterario studiato nell’ambito di italiano e l’analisi «del materiale scelto» dalla commissione – formata anche quest’anno da sei docenti interni e da un presidente esterno che ne guida in tutto due – che può essere un testo, un documento, un’esperienza, un progetto o un problema e il cui scopo è

favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline

nonché l’interdisciplinarietà. Infine, se non discussa prima anche su iniziativa autonoma dello studente, l’esperienza di Pcto, che tuttavia per le quinte di quest’anno risulta in gran parte compromessa da un anno e mezzo di didattica a distanza.

CITTADINANZA L’educazione civica al contrario non ha una collocazione propria nel colloquio, può essere introdotta durante la prima o la terza fase dell’esame, ancora una volta per premiare la capacità di fare collegamenti e allo stesso tempo per rimarcare come si tratti non di una “materia” bensì di un insieme di conoscenze e competenze che ciascun cittadino dovrebbe possedere e usare nella vita, in questo caso andando a recuperare il valore di “rito di passaggio” della “maturità”. E il curriculum? In realtà esiste dal 2015, quando la legge 107 – la cosiddetta “Buona scuola” – lo introdusse con l’obiettivo di valorizzare il percorso formativo svolto da ciascun ragazzo al di là del semplice voto, ma ora ha cambiato aspetto e ha assunto un’importanza maggiore sia nel corso dell’anno, quando scuole e diretti interessati sono stati chiamati a compilarlo, sia durante l’esame, con la commissione che è invitata a tenerne conto in sede di selezione dei materiali da proporre ai candidati. Da ultimo tutti i prospetti sono stati caricati su un portale apposito.

Giuseppe Del Signore

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