Grande lavoro dei dirigenti degli istituti di ogni ordine e grado a Vigevano e in Lomellina in vista dell’attesissimo momento della riapertura delle scuole. Alla vigilia dell’ora X abbiamo fatto il punto con loro su questo delicato momento che sta facendo trepidare tutto il Paese. Ancora pochi giorni poi si saprà se la grande scommessa, con le conseguenti e articolate disposizioni di legge, funzionerà. La riapertura delle scuole, infatti, è un momento importante anche in vista della rinascita da questo periodo particolarmente buio della nostra storia. Tutte le scuole del territorio, con dirigenti, insegnanti e personale Ata hanno davvero lavorato tantissimo per rendere possibile un anno scolastico, pur anomalo per le varie disposizione finalizzate ad evitare il contagio. Vi proponiamo le testimonianze di cinque dirigenti, tra istituti comprensivi e scuole superiori, che offrono emblematicamente il clima psicologico che si sta vivendo in questi giorni. 

1Sonzogni: «La vera prova del nove sarà l’arrivo dei ragazzi»

Il grande conto alla rovescia è iniziato: ormai si attende con trepidazione il fatidico primo giorno di scuola, sia per il suo valore sul piano simbolico e umano, sia come verifica della tenuta dell’impianto organizzativo messo a punto con grande sforzo durante questa lunga estate». Sono le parole del dirigente dell’Ic comprensivo “Robecchi” di Gambolo, Gabriele Sonzogni. «Quasi tutto è stato definito – aggiunge -, ma sappiamo che la vera “prova del nove” sarà rappresentata dall’arrivo dei ragazzi e dalla ripresa a tutti gli effetti e a pieno regime della vita scolastica. Per questo motivo siamo consapevoli che bisognerà essere pronti a rivedere con flessibilità alcuni protocolli e alcune procedure al momento “immaginate” solo sulla carta, oppure ad introdurne di nuovi per regolamentare situazioni non previste». A Gambolò, istituto comprensivo che rappresenta emblematicamente quelli della Lomellina «il modello organizzativo che abbiamo definito prevede il rientro in classe di tutti gli alunni, sfruttando caratteristiche strutturali e logistiche nel complesso favorevoli. Interessante anche qualche soluzione per ridisegnare la disposizione dei banchi monoposto in aula, garantendo il distanziamento previsto tra gli alunni». Forse le criticità maggiori, secondo il dirigente dell’istituto lomellino, «riguardano la Scuola dell’Infanzia: la certezza (al momento non ancora concretizzatasi) di poter contare su un organico potenziato a livello di docenti e di collaboratori scolastici avrebbe probabilmente permesso la gestione di gruppi di alunni numericamente più ridotti e più “stabili”. In ogni caso in questi ultimi giorni tutte le energie sono convogliate su due fronti. Installare e distribuire in tutti i plessi i dispositivi di sicurezza (in particolare dispenser per gel igienizzanti, mascherine e supporti segnaletici per rendere meglio visibile l’organizzazione logistica) e poi compiere un grande sforzo comunicativo per condividere linee guida, protocolli e scelte organizzative con le famiglie». «Nei primi giorni di settembre – conclude Sonzogni – contiamo di raggiungere, anche in modalità telematica, il numero più ampio di genitori che, con comprensibile ansia, attendono di conoscere come verrà gestita la giornata scolastica per i propri figli. Insomma, un guazzabuglio di sensazioni e di emozioni – anche tra loro contrastanti – si fa sempre più largo: percezione delle responsabilità in campo, fiducia, coraggio ma anche un naturale timore. Proprio da questo mix si genera però la speranza. La stessa speranza rappresentata dalla riapertura della scuola per le nostre giovani generazioni».

2Chierichetti: «Rimangono ancora tanti aspetti da affrontare»

Anche dalle parole di Pietro Chierichetti, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di via Anna Botto di Vigevano, emerge la trepidazione legata alla riapertura. “Dopo un’estenuante estate di lavoro e grazie alla collaborazione di tutto il personale dell’istituto – precisa il dirigente – siamo riusciti ad approntare le misure necessarie per garantire ai nostri alunni un rientro in sicurezza. In questa fase il diritto all’istruzione che siamo tenuti a garantire costituzionalmente non può cedere rispetto ad altre esigenze e va necessariamente contemperato sì con una serie di misure atte a garantire la salute degli alunni e del personale ma allo stesso tempo rimane per l’istituzione scuola nel suo complesso la finalità primaria e imprescindibile».. Un compito che non è certamente stato facile: «Rimangono ancora tanti aspetti da affrontare perché siamo in attesa di indicazioni dal CTS e dagli altri organismi centrali e regionali – sottolinea Chierichetti – ma abbiamo la necessaria capacità di adattamento e flessibilità per implementare cambiamenti, che confido siano nella direzione di una semplificazione e alleggerimento di certi parametri, in modo veloce». Quattro sono stati gli aspetti affrontati per definire la ripresa. Eccoli di seguito. «Organizzazione della scuola e definizione di misure stabili per garantire il massimo di sicurezza in relazione alla diffusione del virus: spazi tra gli alunni di 1metro tra le rime buccali e uso di dispositivi di protezione individuale (mascherine, gel igienizzante, macchine per la disinfenzione). In questo modo rendiamo possibile per tutti i nostri alunni il rientro a scuola con la richiesta di un minimo di adattamento e disponibilità alla collaborazione da parte di tutti, famiglie e docenti». A questo primo importante elemento, si aggiunge il «protocollo di sicurezza interno per informare e formare su tutte le misure adottate, plesso per plesso e classe per classe: l’adozione di comportamenti responsabili è il primo passo per affrontare una situazione davvero unica ed epocale. Abbiamo attivato anche forme di supporto psicologico perché capiamo che in questo frangente è necessario soprattutto senso di responsabilità ed equilibrio». Un altro aspetto importante riguarda i «nuovi documenti a livello di istituto: regolamento ad hoc per l’emergenza Covid19, regolamento per l’eventuale necessità di ricorrere alla didattica a distanza, patto di corresponsabilità e documenti informativi sulle misure di pulizia e sulla gestione di altri aspetti della vita scolastica. Infine, contatto continuo con tutti gli enti del territorio per organizzare in sinergia il rientro». E a questo proposito il dirigente dell’Ic di via Botto ringrazia in particolare il Comune di Vigevano e gli uffici dell’Economato e dei Lavori Pubblici per il supporto e la presenza costante. «Ad oggi – conclude Chierichetti – posso dire che abbiamo fatto tutto quello che ci veniva richiesto dalla normativa ma anche dal buon senso per definire le misure necessarie a ripartire. Sono fiducioso che superato lo scoglio del ritorno alla normalità ci lasceremo alla spalle questo periodo difficile».

3Dragotto: «Attendiamo banchi e personale»

Un riconoscimento al Comune di Vigevano arriva anche da Lucia Dragotto, dirigente scolastico dell’Ic Piazza Vittorio Veneto di Vigevano, che ha inoltre sottolineato il febbrile lavoro dell’estate «per allestire le aule che ospiteranno gli alunni recuperando tutti gli spazi internamente disponibili, provvedendo allo sgombero degli arredi e al trasporto di banchi e sedie da un plesso all’altro». La dirigente ha inoltre fatto richiesta di banchi monoposto sia al Ministero dell’Istruzione sia al Comune di Vigevano, ma per il 14 settembre non sarà possibile averli, così come per il personale aggiuntivo, sia come docenti che come collaboratori scolastico. L’Ic di Piazza Vittorio Veeneto ha pubblicato il Protocollo anti contagio e, con la collaborazione del Consiglio di Istituto, è stato riadattato all’emergenza il Patto di corresponsabilità educativa. La dirigente precisa inoltre che «ha fatto richiesta al Comune di poter utilizzare tutti i varchi disponibili per poter organizzare più entrare in contemporanea evitando così sfasamenti di orario per evitare gli assembramenti.  Al momento le aule sono state predisposte per il rientro in sicurezza con distanziamento statico di un metro tra gli alunni e due metri tra insegnante e prima fila di banchi compreso lo spazio per le vie di fughe». La dirigente fa infine sapere che già dai primi di settembre inizieranno percorsi di formazione per i docenti. Analogo lavoro è stato svolto dal dirigente dell’Ic di viale Libertà di Vigevano, Giovanna Montagna, che tra le tante novità messe a punto per iniziare in modo adeguato l’anno, quest’anno mette a disposizione libri, supporti e kit didattici vari per gli studenti di quelle famiglie in difficoltà che non godono di forme di sostegno e che possono documentare situazioni di disagio economico anche a causa degli effetti connessi alla diffusione del Covid. A disposizione ci sono oltre 25mila e 600 euro da spendere, stanziati in seguito alla partecipazione di un progetto per usufruire di fondi strutturali europei. Un’estate di lavoro infine anche all’Ic di via Valletta Fogliano di Vigevano, diretto da Massimo Camola, dove analoghi interventi di messa in sicurezza sono stati realizzati come negli altri istituti.

4Panzarasa: «Sicuramente non sarà un anno semplice»

Per quanto riguarda le scuole superiori , il dirigente del Liceo Cairoli, Alberto Panzarasa, fa il punto sulla sua scuola: «Ci siamo organizzati per riprendere con la didattica in presenza con tutte le classi e in sicurezza – precisa – . I cantieri della Provincia a Palazzo Saporiti finiranno i lavori per il 10 di settembre e a quel punto avremo spazi adeguati mantenendo il quadro orario dello scorso anno. Questa è l’intenzione ed è fattibile». Panzarasa sottolinea però che «sicuramente non sarà un anno semplice e proprio per questo abbiamo definito chiaramente le modalità per passare prontamente dalla didattica in presenza a quella a distanza per singole classi in caso di situazioni di quarantena. Questo per quanto di nostra competenza: Purtroppo – aggiunge – rimangono ancora diversi punti critici o non del tutto chiariti che non dipendono dalle scuole. Tanto per fare alcuni esempi sicuramente sarà complessa la gestione delle quarantene, delle ricreazioni a metà mattina oltre al problema dei trasporti. Certo arrivato a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico rimangono ancora troppe incertezze per esempio quelle legate ai “lavoratori fragili” e all’utilizzo delle mascherine. Tutti questi dubbi rendono più complessa l’organizzazione delle attività ed è davvero difficile fare previsioni su ciò che accadrà».

5Righi: «Tutto è pronto, auguriamoci buon anno scolastico»

Anche Gabriella Righi, dell’istituto San Giuseppe di Vigevano, fa il punto: «Primo settembre: la scuola riapre! Finalmente i ragazzi iniziano a tornare tra i banchi di scuola con compagni ed insegnanti. Due settimane di lavoro per riuscire a recuperare conoscenze, abilità e competenze in quelle materie in cui a giugno non hanno conseguito una valutazione positiva. Nonostante le incertezze e le notizie talvolta contrastanti ricevute sulla riapertura delle scuole in questi ultimi mesi, tutto il personale ha lavorato con dedizione e passione affinché l’avvio in presenza fosse possibile e sicuro. Il 7 settembre i bambini dell’Infanzia e il 14 i bambini e i ragazzi di tutti gli altri ordini potranno finalmente tornare in classe, nel rispetto e nella tutela della salute propria e altrui». La dirigente della storica scuola vigevanese è ottimista: «È già stato inviato a tutto il personale e a tutte le famiglie della scuola il Protocollo Sicurezza Covid-19 con le norme a cui scrupolosamente tutti dovranno attenersi per salvaguardare la salute di ciascuno. I pavimenti della scuola sono stati arricchiti di nastri colorati per segnalare i percorsi da seguire, le famiglie sono state informate relativamente agli orari di ingresso e uscita scaglionati, tutti gli ambienti sono stati sanificati e attrezzati per garantire le giuste distanze, per cui tutto è pronto per ripartire. Non ci resta che augurare a tutti un buon inizio di anno scolastico, nella speranza che l’osservanza di tutte le regole da parte di tutti e il vigile controllo possano permettere di lavorare in presenza per tutto l’anno scolastico e affinché tutti i nostri alunni possano fruire di quel lavoro di completa formazione che solo insieme e in classe si può coltivare».

Isabella Giardini
Massimo Sala