Nonostante l’inflazione alle stelle, con il conseguente caro bollette, gli italiani non rinunciano alle vacanze. Dopo due anni di chiusure forzate e limitazioni dovute alla pandemia, la voglia di evadere dalla quotidianità diventa sempre più forte, complice anche l’atmosfera natalizia.
A rendere ancora più favorevole questo esodo, è stato sicuramente il calendario di quest’anno che ha offerto fino a 5 giorni di ponte per i più fortunati in occasione della festa dell’Immacolata.
IL RISCONTRO A livello nazionale, secondo un’indagine di Confcommercio in collaborazione con Swg, si stima che a partire siano stati circa 11 milioni di italiani, la maggior parte dei quali ha deciso di restare entro i confini nazionali, prediligendo le mete montane con un giro d’affari stimabile intorno ai 4.4 miliardi di euro.
E a livello locale come hanno trascorso il loro ponte dell’Immacolata i lomellini? «Rispetto all’anno scorso – racconta Riccardo Mantovani, titolare dell’agenzia di viaggi Planet Shop – c’è stato un maggior numero di prenotazioni in questo periodo e rispetto all’anno passato, il che dà buoni risultati per il traffico in uscita. Un aumento che è dovuto soprattutto ai parecchi giorni di vacanza che offriva questo ponte, occasione che molti non hanno voluto farsi sfuggire». Capire di preciso quali siano state le destinazioni preferite dai viaggiatori è complesso poiché molti fanno affidamento sulle piattaforme online. «Come agenzia – aggiunge Mantovani – ci risulta più difficile fare una statistica generale delle mete scelte, chi sceglie la montagna o le città d’arte tende sempre di più ad affidarsi a piattaforme online come Booking. Solitamente le agenzie sono coinvolte soprattutto quando il viaggio dura più a lungo, la destinazione è più lontana e serve un supporto per orientarsi all’estero».
CARO PREZZI L’aumento delle prenotazioni quindi c’è stato anche a Vigevano e in Lomellina e non è stato scoraggiato dalla concomitante ascesa dei prezzi. «Anche nei viaggi i costi sono aumentati – spiegano da Planet Shop – i trasporti hanno subito il rincaro più gravoso, colpa soprattutto dell’aumento dei beni energetici, ma anche le tariffe delle strutture sono rincarate in linea con il resto».
Rossana Zorzato