Milano-Mortara, l’allarme dei pendolari: «Treni troppo pieni»

Per garantire il distanziamento e le misure di sicurezza servono treni più capienti. E’ questo quanto emerge dal report dell’associazione pendolari Mi.Mo.Al.: i rappresentanti dei viaggiatori della Milano-Mortara, nel periodo tra il 15 giugno e il 31 luglio, hanno infatti effettuato un monitoraggio diretto sul numero degli utenti presenti su ogni convoglio. Secondo quanto osservato dall’associazione, 5 treni su 16 presenterebbero problemi di distanziamento: «Nel periodo monitorato i treni complessivamente hanno trasportato il 40% dei passeggeri rispetto a febbraio 2020 – è quanto concludono i responsabili di Mi.Mo.Al. – Il monitoraggio evidenzia che solo con treni più capienti si può tentare di garantire il distanziamento. Anche perché tutte le corse ferroviarie pre-Covid 19 sono state ripristinate».

I problemi principali per quanto concerne l’affollamento sui vagoni si verificano negli orari di punta e nel caso di utilizzo di carrozze a piano ribassato, mentre con quelle a due piani le criticità sono minori, pur continuando a sussistere. Come accade ad esempio sul 1054 (il regionale delle 6.34 da Mortara) che, pur utilizzando i treni più spaziosi allo stato attuale, con una media di 440 passeggeri supera i 430 massimi consentiti sulle carrozze a doppio piano. Di poco meno affollato è il 17.42 da Milano, 400 viaggiatori di media, mentre si attestano attorno ai 350 gli utenti dei treni delle 6.09 da Alessandria, del 7.22 da Mortara e del 19.42 da Porta Genova: tutti fuori quota se si utilizzano carrozze a piano ribassato, il cui limite massimo con le norme anti-Covid è di 270 passeggeri.

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