Next Generation / Transizione digitale chiave di volta per Pa e industria

E’ sulla digitalizzazione e la riforma della Pubblica amministrazione che si gioca gran parte del successo del Next Generation Italia. La missione 1 è seconda per ammontare di risorse, superata solo dalla “rivoluzione verde”,

ma è prima per il ruolo strategico che ha, mirando ad affrontare tre macigni quali inadeguatezza dell’apparato burocratico, lentezza della giustizia, scarsa competitività del settore produttivo.

Sono fattori che frenano da decenni la penisola e a cui il Piano pensa di ovviare da un lato sfruttando le potenzialità del digitale e dall’altro approfittando di questo traino per ripensare sia le modalità operative degli uffici pubblici sia il funzionamento del sistema giudiziario – anche se questo dovrebbe essere oggetto di una riforma ad hoc a cui il Pnrr rimanda – sia la “geografia” industriale.

UNA SOLA RETE L’obiettivo del Pnrr è «cambiare la Pa per favorire l’innovazione e la trasformazione digitale del settore pubblico», per farlo il primo passo è dotarsi di nuove infrastrutture, attraverso

lo sviluppo di una sorta di “sistema operativo del Paese”, che consenta di trattare le grandi quantità di dati e informazioni indispensabili per erogare e gestire servizi

Una piattaforma su cui le basi dati siano “interoperabili” e cioè a disposizione di diversi enti e istituzioni, che potranno in questo modo comunicare tra loro e incrociare i dati raccolti in diversi ambiti, elemento che da solo consentirebbe un grosso balzo in avanti in termini di efficienza.

PP Next Generation - digitale competenze

PERSONALE Consultare un “cervellone” di questo tipo – che consentirebbe di aumentare i servizi erogati tramite identità digitale, firma elettronica, PagoPA e velocizzerebbe il sistema di notifiche a cittadini e imprese, come previsto dallo stesso Piano – richiede competenze specifiche e il superamento del blocco del turn over, temi su cui il Next Generation vorrebbe intervenire con l’identificazione di quelle mancante presso ciascuna realtà, con un programma di concorsi pubblici ad hoc, con un piano organico straordinario di assunzioni a tempo determinato, pensate proprio per la transizione digitale, e con un “portale del reclutamento”, punto di raccolta di tutti i concorsi pubblici, ma anche con percorsi di aggiornamento nello stesso ambito lavorativo (upskilling) o in ruoli diversi (reskilling) per il personale già assunto, cui si dovrebbe unire il rafforzamento del ruolo dei dirigenti pubblici. Per i nuovi assunti della Pa, il Pnrr ipotizza un contratto in cui la retribuzione sia funzione dei risultati raggiunti e non il frutto dell’anzianità maturata. Un nuovo sistema e nuove capacità richiedono come controparte nuovi procedimenti, per rendere effettiva l’interoperabilità e per velocizzare gli iter, evitando di travasare procedure vecchie e lente su piano digitale, che richiede al contrario percorsi pensati ad hoc. Ecco perché a questo sarà dedicato un investimento di 480 milioni di euro, con un’attenzione specifica a «semplificazione, reingegnerizzazione e digitalizzazione delle procedure per edilizia e attività produttive».

05 PP NG Italia - fibra ottica

AZIENDE La “Transizione 4.0” del sistema produttivo passa sì da una Pa più efficiente, ma anche da maggiore competitività. Nel Next Generation questo si traduce in stimoli alla domanda di investimenti privati in beni strumentali – ovvero incentivi per l’acquisto – e rilancio delle attività di ricerca e sviluppo, entrambe attraverso lo strumento del credito d’imposta ed entrambe relative a progetti già in essere, tanto da essere finanziate anche con stanziamenti a livello di legge di bilancio. L’idea tuttavia è anche quella di ricorrere

politiche di integrazione delle filiere nell’ottica di favorire «processi di fusione e patrimonializzazione»,

con l’obiettivo ambizioso di dirigere dall’alto un processo di concentrazione dei complessi industriali che romperebbe con la tradizione italiana delle Piccole e medie imprese, cui comunque sono destinati 800 milioni, più 1 miliardo dai Pon e 3.1 miliardi dalla legge di bilancio, per consentire l’accesso al credito e la liquidità attraverso il rifinanziamento del Fondo di garanzia. Da ultimo gli stimoli alle imprese si accompagnano con la realizzazione di un’infrastruttura immateriale all’avanguardia nel campo della banda ultralarga, del 5G e del monitoraggio satellitare del territorio, di cui dovrebbero essere beneficiarie anche realtà pubbliche quali scuole, ospedali, musei.

FIL ROUGE L’ultima componente è “Turismo e cultura 4.0”, attraverso la quale si vuole promuovere la rigenerazione del patrimonio culturale delle principali città del Belpaese e lo sviluppo di siti minori e aree rurali, tralasciando la situazione di città di medie dimensioni quali Vigevano, a cui non sono dedicati progetti specifici. Del resto nelle pagine dedicate a uno dei settori trainanti dell’economia italiana si coglie l’assenza di un filo conduttore, di una visione, a cui si sostituisce la giustapposizione di iniziative vaghe ed eterogenee, quasi che ci si fosse limitati a svuotare i cassetti ministeriali.

Giuseppe Del Signore

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