Scuola: e nel caso che qualcuno risulti positivo?

Cosa succederà quando in una scuola vigevanese ci sarà un alunno o un insegnante positivo? Si fermerà l’intero istituto? «Un singolo caso confermato in non dovrebbe determinare la chiusura». Lo scrive il Cts, che lo scorso 21 agosto ha pubblicato delle “Indicazioni operative per la gestione casi e focolai di Sars-CoV-2” le quali, oltre a individuare attori coinvolti e responsabilità, ipotizzano gli scenari di contagio nel contesto scolastico.
DIVERSE SITUAZIONI Nel dettaglio sono sette le eventualità che sono state analizzate. Le prime due riguardano il caso di uno studente che manifesti una temperatura corporea superiore a 37.5 gradi oppure in sintomo riconducibile al coronavirus a casa o a scuola. Il primo passo è l’isolamento, rimanendo al domicilio nel caso in cui non si sia in aula oppure prima raggiungendo un locale dedicato che dovrà essere presente in ogni istituto e quindi rientrando, appena possibile, nella propria abitazione. Nel caso di infezione durante le lezioni dovrà essere avvisato subito il referente per il Covid-19, che si rivolgerà alla famiglia e dovrà assicurarsi che l’allievo indossi una mascherina chirurgica e non resti solo. Una volta rientrato a casa, i genitori avviseranno il medico di famiglia per la valutazione clinica, la richiesta del test diagnostico e allertare l’ufficio competente di Ats, mentre in caso di sintomi manifestatisi a casa la famiglia informerà anche la scuola. Sarà proprio il Dipartimento di prevenzione a occuparsi di svolgere l’indagine epidemiologica, chiedendo al referente scolastico l’elenco dei compagni di classe e dei docenti coinvolti per il tracciamento dei contatti, e a stabilire quali misure di contenimento introdurre. I contatti stretti saranno messi in quarantena per 14 giorni a partire dal giorno dell’ultima interazione con il compagno positivo, mentre misure più ampie o di screening saranno decise sulla base del singolo caso.
Per gli «operatori scolastici» la procedura sarà analoga, mentre in caso di assenze numerose in una classe – indicativamente dal 40% in su – bisognerà comunicarlo ad Ats per ulteriori accertamenti. Qualora il soggetto infetto sia un convivente lo studente o l’operatore scolastico saranno considerati come contatti stretti e posti in quarantena; particolare attenzione per le situazioni in cui un alunno risulti «contatto stretto asintomatico di un caso di cui non è nota la catena di trasmissione», l’Ats valuterà se sottoporre il soggetto a tampone e se prescrivere la quarantena. Viceversa, per chi si trovi a essere contatto stretto di un contatto stretto di un malato, non è necessario intervenire in alcun modo a meno che la persona intermedia non risulti anch’essa positiva.
PORTE CHIUSE A fronte di una positività scatta l’obbligo di sanificare tutti i locali in cui quella persona è stata e tutti gli oggetti che ha toccato. «La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata» da Ats «in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità». Oltre al fatto che tutte le regole potranno essere cambiate in funzione dell’evoluzione dell’epidemia al di fuori delle aule.

Giuseppe Del Signore

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