Un centro per andare incontro alle esigenze dei soggetti più anziani. Si tratta del centro neuropsicologico di Vigevano, un’iniziativa che c’era e che aveva visto la città ducale all’avanguardia, col sostegno di Fondazione Mondino, e che si è interrotta, senza più essere ripresa nonostante gli anni di attività avessero dimostrato – a partire dalle lunghe liste d’attesa – l’importanza di avere un punto (l’unico) per una prima valutazione del decadimento cognitivo.
IL PROGETTO «Quella del centro neuropsicologico – commenta Andrea Deplano, direttore generale dell’Azienda speciale multiservizi Vigevano – si tratta di una bella esperienza che abbiamo fatto e che stiamo cercando di ampliare con un progetto nuovo e più grande, che presto potremo definire e ufficializzare. In questo modo potremo portare anche nella città ducale delle prestazioni che non sono mai state fatte fino ad oggi a livello di offerta terapeutica». «Speriamo in un riscontro positivo soprattutto da parte della popolazione lomellina, territorio che vale la metà della provincia di Pavia, e che spesso è costretto a fare delle visite più specifiche negli ospedali e strutture di Milano».

DATI Per quanto riguarda la parte più specifica dei dati, si esprime la dottoressa Lorella Cecconami, direttore generale di Ats Pavia. «I dati epidemiologici – racconta Cecconami – ci suggeriscono che la diagnosi di Demenza e di malattia di Alzheimer potrebbe essere sottostimata nell’ambito territoriale della Lomellina. Tra l’altro, i pazienti affetti da demenza residenti in Lomellina usufruiscono meno delle prestazioni specialistiche ambulatoriali sanitarie e di riabilitazione sociosanitarie, rispetto alla media di Ats. Pertanto, nell’ambito territoriale lomellino è quindi importante assicurare la presenza di un centro per i disturbi cognitivi e demenze (CDCD)».
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