Ucraina / La Caritas prosegue l’accoglienza dei profughi

Continua l’accoglienza della Caritas di Vigevano a donne e minori in fuga dall’Ucraina.

LA TESTIMONIANZA «Questa settimana – racconta il direttore della struttura situata in corso Torino, don Moreno Locatelli – abbiamo incrociato un numero consistente di persone, circa una quarantina, suddivise in circa 15 nuclei familiari. Tranne una bambina e sua nonna, accolti da una famiglia, sono stati tutti ospitati dalla rete di parenti e amici, chiedendo soprattutto un sostegno economico-materiale. Da quando è uscito il decreto ministeriale che stanzia 300 euro una tantum per tre mesi, più 150 per minori, si è accentuato lo sforzo da parte della comunità di tenere in casa queste persone». Intanto il seminario vescovile ha messo a disposizione 21 camere che potranno accogliere una sessantina di ospiti, i quali resteranno per 15-20 giorni in attesa di trovare una sistemazione. Un’accoglienza fortemente voluta dal vescovo, monsignor Maurizio Gervasoni:

Il vescovo ha chiesto un atto forte di carità concreta – spiega don Moreno – per coinvolgere in primis la comunità cristiana, ma non solo. Tecnicamente non dovremmo parlare di rifugiati né di richiedenti asilo, ma di persone prese in carico temporaneamente, che potranno restare per un anno.

COLLABORAZIONE Tre le famiglie previste finora, ci cui una già arrivata. E anche Casa Hanna, uno dei centri d’accoglienza Caritas, ha già accolto due famiglie, complessivamente composte da due donne e cinque minori. Il territorio, insomma, è già mobilitato verso una sensibilità dell’accoglienza che vede impegnate le Caritas parrocchiali. Nel frattempo diverse realtà territoriali hanno accettato di mettere degli spazi a disposizione per le famiglie ucraine: le unità pastorali di Mede e Sannazzaro, le parrocchie di San Giuseppe al Cascame e la comunità di Santa Maria del Popolo a Vigevano, Tromello, Gropello, Casoni Sant’Albino, Carbonara al Ticino. Sarà necessario collaborare con i comuni e con tutti gli enti interessati. La prima accoglienza presso il seminario vescovile sarà totalmente a carico di Caritas diocesana. Il fundraising sarà strumento utile anche per un eventuale contributo straordinario per chi accoglie. «Stiamo facendo passare il messaggio – spiega don Moreno – di quanto sia importante prendersi cura di queste persone con carità, accompagnarle e accorgersi delle loro problematiche».

Davide Zardo

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