120 anni di Araldo: il messaggio del Vescovo

Quando un giornale celebra particolari e consistenti “anniversari” di vita, le sue pagine, inevitabilmente, diventano “storia”. Le notizie che cinquanta, cento anni fa veniva pubblicate raccontavano l’attualità e la cronaca dei tempi. Quelle stesse notizie oggi le leggiamo come “storia”.

In questo intreccio tra storia e attualità noi cogliamo la ricchezza di un giornale, nella sua capacità di “raccontarci” momenti di vita vissuta e nello stesso tempo di illustrarci eventi di storia che rimangono per sempre.

Un giornale locale come l’Araldo, giornale del territorio, celebrando un suo importante compleanno, ci prende per mano, facendoci camminare nella storia non con distacco, ma da protagonisti, sfogliando le sue pagine e collocando i grandi eventi della storia nelle nostre strade, nei luoghi in cui abbiamo vissuto ciò che la storia ci poneva davanti, e, prendendo in prestito anche un lessico cinematografico, “animando” quegli stessi eventi, con i loro personaggi e i loro “luoghi di vita”.

Questa immagine non vuole semplicemente focalizzare l’aspetto storico di una ricorrenza così importante, ma diventa stimolo e guida per rendere “attuali” questi 120 anni, proprio sfogliando le pagine dell’Araldo.

Renderle “attuali” vuol dire non semplicemente guardare al passato, ma al presente e al futuro, per scrivere sulle pagine di oggi quella “storia” che viviamo in diretta, nel suo evolversi e nelle sue domande.

Un giornale come l’Araldo saprà con quali criteri scrivere le pagine di oggi per “raccontare” il domani, riferendosi ai carismi che le sono propri…ad esempio la territorialità, con il costante e concreto riferimento alla quella vita che “maciniamo” ogni giorno sulle nostre strade e nei luoghi della nostra vita. Ad esempio, la dimensione cristiana, con la capacità di una lettura delle cose che accadono ogni giorno nella luce degli insegnamenti evangelici.

Non deve fare dottrina certamente l’Araldo, ma dovrà sempre essere capace di “parlare” del vangelo e dei suoi valori raccontando la vita, anche attraverso la denuncia o la testimonianza

Ad esempio la dimensione comunitaria, nella consapevolezza che la sua “redazione” sarà la stessa comunità cristiana, che si interroga, che ricerca, che scrive e descrive, che racconta non per una autoreferenzialità, ma per “testimoniare” una presenza (nella storia) e un cammino (nel territorio che è anche la Chiesa).

L’Augurio che faccio all’Araldo, nel compleanno dei suoi 120 anni, non vuole essere certamente formale, ma diventa un vero e proprio progetto pastorale, con l’invito ad essere sempre più capace di parlare alla gente, con le modalità, le strategie, i “trucchi” e le tecnologie che il mondo mass-mediale offre. In questo senso chiedo anche all’Araldo di aiutarci a cogliere e a vivere i modi e gli obiettivi del cammino pastorale della Chiesa vigevanese che deve essere sempre capace di “camminare” con il mondo, con la storia, con gli obiettivi che la vita cristiana pone nei nostri progetti e le nostre attese. Per questo sono convinto che l’anniversario dell’Araldo dovrà diventare un “momento” per ripartire e andare con tutti i nostri bagagli di cultura e di fede verso il futuro. Naturalmente desidero accompagnare questi miei pensieri con una parola di gratitudine per tutti coloro che oggi si accollano la “fatica” di comporre il giornale, assicurando a loro e a tutti i lettori la mia ampia e sincera benedizione.

Vigevano, 20 gennaio 2020, mons. Maurizio Gervasoni

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L'Araldo Lomellino da 120 anni racconta la Diocesi di Vigevano e la Lomellina, attraversando la storia di questo territorio al fianco delle persone che lo vivono.