«L’età anziana può essere l’età buona per maturare nella nostra umanità», sottolinea monsignor Gianfranco Zanotti, segretario dell’Opera Charitas e cappellano della casa di riposo sant’Anna di Garlasco.
Molti anziani – prosegue – vivono il tempo dell’anzianità come l’occasione per ragionare sulle esperienze che possono aiutare dal punto di vista più spirituale.
BISOGNI E ATTENZIONI Il bisogno principale che molti anziani sentono come importante è quello del tempo dedicato per loro, in quanto «hanno desiderio che qualcuno presti loro attenzione per le piccole cose, senza dire o fare molto. Un momento di ascolto e di condivisione per molti è occasione per costruire non solo un buon rapporto e sostenerli nel loro momento di vita, nonostante le fragilità dell’età e della salute». La presenza di persone che spendono tempo e hanno cura per loro è essenziale e particolarmente significativa. A Garlasco le anziane Suore di Maria Consolatrice hanno concluso il loro servizio con gli assistiti del Sant’Anna: «l’essere andate via dalla struttura è stata una significativa perdita per gli ospiti. La presenza delle suore era un sostegno importante nell’accompagnare spiritualmente ma anche per una compagnia e relazione bella».
CRESCITA Tutte queste attenzioni contribuiscono in maniera significativa e importante a costruire un clima più vivibile dal punto di vista della fede personale, in quanto l’accompagnamento spirituale è un sostegno nei momenti della fragilità e degli ultimi anni degli anziani. Allo stesso tempo si crea un clima e un’atmosfera bella anche dal punto di vista umano, in quanto «si presentano occasioni di costruire dei momenti di convivialità e di svago semplici, per stare insieme e muoversi, evitando che l’anziano viva in solitudine o noia le sue giornate». Un dettaglio specifico che ha notato mons. Zanotti è che «ci sono ospiti che non hanno parenti ma ci sono conoscenti o volontari che dedicano del tempo e si prendono cura di loro, con piccoli gesti che per loro risultano veramente importanti».
don Paolo Butta