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Sempre più anziani e sempre meno servizi a loro dedicati. Se i meno giovani rappresentano una ricchezza e un valore aggiunto per la società, questo non viene rispecchiato da quelli che sono i servizi per la loro cura. E’ il quadro generale che emerge dal territorio di Vigevano e della Lomellina, una terra in cui gli anziani rappresentano una parte importante della popolazione, ma in cui i servizi e i luoghi di aggregazione a loro riservati sono pressoché inesistenti.
L’APERTURA Nonostante tutto, comincia a intravedersi una luce in fondo al tunnel almeno per quanto riguarda la cura e la diagnosi delle malattie neurodegenerative. A breve aprirà a Vigevano un nuovo centro pubblico per le malattie neurodegenerative, la cui apertura sarà un grande sostegno per i pazienti, ma soprattutto per le loro famiglie. Il nuovo centro, che avrà sede presso la Ars Medica di via del Carmine, aprirà grazie a un bando di regione Lombardia vinto dalla Fondazione Mondino di Pavia. Tuttavia per la sua apertura ufficiale sarà ancora necessario aspettare la contrattualizzazione da parte di Ats Pavia, che avrà luogo a inizio dicembre, salvo le tempistiche burocratiche.
SERVIZI MANCANTI Oltre questo piccolo, ma significativo inizio, Vigevano e la Lomellina hanno ancora molta strada da fare per andare incontro alle esigenze sanitarie e sociali dei più anziani. «In merito ai servizi, trovo che ci sia una carenza allarmante per soggetti anziani affetti da patologie di demenza – fa sapere il dottor Nicola Allegri, psicologo e psicoterapeuta – È necessario che siano più centri che facciano una diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative. Si tratta comunque di una carenza che, non appena Ats Pavia farà la contrattualizzazione con Fondazione Mondino, sarà bypassata». Se dal punto di vista clinico ci sono criticità, che dovrebbero attenuarsi nel breve termine anche se è difficile che un solo centro possa rispondere alla domanda dell’intero territorio, diversa è la situazione per il contesto sociale. «Per quanto riguarda il lato sociale – continua Allegri – dal mio punto di vista vi è una forte carenza di centri di aggregazione e di tutti quei luoghi che possano dare ampio spazio alla socialità e allo svago dell’anziano, di estrema importanza in questi soggetti». In generale mancano tutti quei luoghi che possano fornire una risposta sanitaria sia dal punto di vista neurologico sia dal punto di vista geriatrico. Servizi che Vigevano e la Lomellina necessitano a gran voce.
PUNTI A FAVORE Tuttavia se da un lato a farla da padrone sono le carenze nel territorio, dall’altro ci sono alcuni lati positivi che mettono Vigevano sulla buona strada. Tra i fiori all’occhiello della città ducale c’è l’Università per il tempo libero e la terza età, che da anni offre occasioni d’eccellenza di alto profilo e corsi per contrastare il decadimento cognitivo e favorire la stimolazione delle attività che, soprattutto nell’anziano, possono perdersi.
Rossana Zorzato