C’è la nebbia, riecco lo smog: le soluzioni possibili

L’inquinamento atmosferico avvolge anche Vigevano e la Lomellina, con una concentrazione di smog in netto rialzo rispetto al 2023 e in linea con quanto registrato nel 2022. I dati delle centraline Arpa indicano che il PM10 a Vigevano in febbraio ha una concentrazione media di 40.7 microgrammi al metro cubo, contro il dato di 34.5 dello stesso mese del 2023 (+18%), a Parona 41.9 contro i 38.4 di dodici mesi fa (+9,1%) e a Sannazzaro 40.0 contro 31.6 (+26.6%); tutto questo considerando che la media annuale da non superare indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità è di 15 microgrammi al metro cubo, mentre per il PM2.5 è 5, un valore ampiamente superato in tutta la Lomellina: a Sannazzaro sono rilevati 28.9 microgrammi di media del 2024 contro i 25.2 del 2023 (+14.7%) e a Parona 31.6 contro 27.8 (+13.7%).

SALUTE A RISCHIO In tutta la pianura Padana si è al di sopra del livello di guardia, anche perché si stima che l’inquinamento atmosferico causa ogni anno 64mila morti in Italia, perlopiù per patologie di tipo respiratorio, cardiovascolare e oncologico. Per questo regione Lombardia ha fatto scattare le misure di primo livello nella maggior parte delle province (inclusa Pavia, escluse Varese, Como, Lecco graziate dall’altimetria). Queste restrizioni riguarderanno l’impossibilità di accendere fuochi all’aperto, di usare stufe a legna fino a tre stelle, il limite massimo sui riscaldamenti di 19 gradi per le abitazioni private e per gli esercizi commerciali, il divieto di circolazione in tutti i giorni della settimana dalle 7.30 alle 19.30 di mezzi fino a euro1 benzina e fino a euro4 diesel nei comuni con oltre 30mila abitanti, il divieto in agricoltura di spandere liquami, fanghi di depurazione, fertilizzanti.

QUALI SOLUZIONI «La situazione della Lomellina e di Vigevano non differisce dall’intero bacino padano – dichiara Matteo Giavazzi, già presidente della Consulta ambientale di Vigevano e ingegnere specializzato in materia – Se prendiamo, ad esempio, le realtà di Sannazzaro, Parona e di Piazza Minerva a Pavia risultano tutte e tre inquinate, anche se influenzate da agenti diversi, chi dal traffico chi dall’industria e chi dalle realtà di tipo agricolo». Per questo «gli interventi possono essere validi, ma dobbiamo tenere presente il contesto del territorio». Altrove si è intervenuti con Ztl temporanee in prossimità di scuole e zone 30 per disincentivare il traffico veicolare, controllo degli impianti di riscaldamento per verificare che siano a norma (Vigevano ha attivato questo servizio affidandolo a una società privata), uso dei sistemi di videosorveglianza per verificare che i mezzi di cui è vietata la circolazione rispettino le prescrizioni. Secondo Giavazzi l’intervento principale che, a livello cittadino, andrebbe studiato è snellire il traffico sulle strade cittadine:

E’ importante incentivare il trasporto pubblico tenendo bene a mente che lo sviluppo della linea ferroviaria e quello della linea terrestre devono essere sinergici. Inoltre eliminare le code sarebbe impattante perché, a differenza del traffico scorrevole, producono una quantità notevole di emissioni.

LA POLITICA Sulla questione interviene Andrea Ceffa (sindaco di Vigevano) che si dice in accordo con quanto dichiarato da Giavazzi: «L’intervento principale è sempre per quanto riguarda la viabilità. L’obbiettivo dev’essere superare gli incroci regolati da semafori, sostituendoli con rotonde e avviare (come stiamo facendo) uno studio di fattibilità per sostituire i passaggi a livello che sono ciò che, più di tutti, causa immissione nell’aria dai veicoli». Secondo l’opposizione l’amministrazione dovrebbe fare di più, per Alessio Bertucci (Pd) «vogliamo ricordare che ormai da anni è stato approvato in consiglio comunale il Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile da noi proposto, ma mai realizzato. Come mai? Che fine ha fatto nell’agenda dell’amministrazione? È evidente che la lotta all’inquinamento atmosferico non è una priorità della destra cittadina, ma paga le conseguenze di questo disinteresse la salute dei vigevanesi».

Edoardo Casati, (ha collaborato Gds)

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1 commento

  1. Prima di tutto andrebbero risolti i problemi annosi della ferrovia e di Trenord,cosa che finora nessuno ha affrontato seriamente a giudicare dallo stato attuale delle cose (lo si vede quotidianamente), Se ogni volta che si prende il treno si va incontro a ritardi, scioperi e cancellazioni di treni, il problema dello smog non si risolverà MAI, perchè viene a mancare un serio incentivo ad usufruirne.

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