Un italiano su tre vuole un partito cattolico

Il sondaggio politico condotto da Quorum per Demos, diffuso in questi giorni dal quotidiano La Repubblica, ha rivelato che il 37% degli italiani desidera la presenza di un partito cattolico in Italia. Questo desiderio è particolarmente forte tra gli elettori di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Più di uno su tre ritiene che manchi un partito che si ispiri esplicitamente ai valori del cattolicesimo, come la Democrazia Cristiana nella Prima Repubblica. Questa richiesta proviene principalmente dalla destra, ma anche una percentuale significativa di elettori di sinistra la condivide, soprattutto tra gli anziani e i credenti praticanti.

CATTOLICI PIU’ A DESTRA La necessità di un partito cattolico è evidenziata anche dal fatto che se solo i cattolici votassero, il centrodestra avrebbe un vantaggio significativo. Tra i credenti, i partiti di centrodestra otterrebbero più voti rispetto al centrosinistra, con FdI e Forza Italia in vantaggio. Tuttavia, i partiti di centrosinistra farebbero meglio tra i non cattolici.

NESSUNO LI RAPPRESENTA APPIENO Attualmente, la maggioranza degli intervistati ritiene che nessun partito rappresenti adeguatamente la sensibilità dell’elettorato cattolico. Questa mancanza di rappresentanza è evidente soprattutto per i praticanti. Tuttavia, il desiderio di un partito cattolico è stato parzialmente soddisfatto con la presentazione di Base Italia durante il Meeting di Rimini 2023.

Questo nuovo soggetto politico, presentato in modo sobrio e con idee chiare, mira a recuperare idee oltre le ideologie e la politica oltre i programmi, avvicinandosi a una visione basata sui valori cristiani e cattolici.

ARGOMENTO DISCUSSO AL MEETING Un argomento non nuovo, già affrontato nell’agosto dello scorso anno, durante un ampio dibattito al Meeting di Rimini. In quella occasione era stato presentato il progetto Base Italia, che aspirava ad essere un’alternativa sia alla destra che alla sinistra, con un approccio che mette al centro i valori umani e la cura del bene comune. Il progetto era stato presentato come una “call to action”, mirando a connettere le grandi energie del paese per affrontare sfide come il cambiamento climatico, la giustizia sociale e la cura dell’ambiente. I molti relatori intervenuti al confronto avevano sottolineato l’importanza di un nuovo approccio al lavoro, alla famiglia e alla responsabilità verso la cosa pubblica. Lo speciale progetto si proponeva di favorire politiche finalizzate a favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, incoraggiando la partecipazione attiva dei giovani e investendo nelle loro competenze e talenti. L’obiettivo era quello di creare un movimento sia innovativo che inclusivo, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro con un’attenzione particolare alla dignità umana e al bene comune.

VECCHIA POLITICA Una proposta che si proponeva come contraltare ideale ad un vecchio modo di far politica, in un’epoca in cui siamo abituati ad ascoltare strilloni senza idee, ad assistere all’effimero risalto di personaggi che cavalcano l’odio con i soliti stereotipi, stanchi di una politica incoerente e mutevole rispetto i principi e i programmi affermati alla vigilia delle elezioni, con tutti gli schieramenti, apparentemente contrapposti e concretamente appiattiti sulla demagogia e sulla sua inevitabile deriva.

L’opinione dei nostri politici: Zorzoli Rossi: «No grazie, davvero non serve»

Dalla politica locale, sia sul fronte del centrodestra che su quello del centrosinistra non c’è particolare entusiasmo sull’eventuale presenza di un partito cattolico. O meglio, non se ne sente proprio il bisogno.

A DESTRA NON MANCA «Non vedo la necessità di un partito cattolico – sottolinea l’avvocato Paolo Zorzoli Rossi, esponente di spicco di Fratelli d’Italia – Un partito meramente confessionale non mi sembra adeguato ai tempi». L’avvocato vigevanese va anche oltre e precisa: «Va sottolineato che anche in ambito cattolico esistono due sensibilità, una liberale e una tradizionalista. Due sensibilità che ritengo piuttosto in contrasto tra loro, per non dire inconciliabili. Credo inoltre che, all’interno del nostro partito, ci sia un’esaltazione comune di alcuni valori, come Dio, patria e famiglia, condivisi dal mondo cattolico». In parole povere, per i cattolici, Fratelli d’Italia potrebbe rappresentare il “rifugio” ideale. «Aggiungo – conclude Zorzoli Rossi – richiamando Benedetto Croce, come noi non possiamo non dirci cristiani e vorrei inoltre sottolineare che, nel panorama politico, Fratelli d’Italia esprime un’adeguata rappresentanza di quelle che sono le esigenze delle persone che credono». Insomma, no grazie, stiamo bene così e non rimpiangiamo una novella Democrazia cristiana.

E NEPPURE A SINISTRA In termini diversi, ma con analogo spirito, anche la risposta della segretaria del Pd locale, Arianna Spissu. «Ritengo che politica e fede siano due cose diverse – tant’e che nello stesso partito convivono persone di fedi diverse e anche persone che non sono credenti. Un partito è attrattivo per ciò che propone e soprattutto per ciò che mette in pratica, a prescindere da sesso, provenienza, condizioni economiche e sociali e anche fede religiosa». Anche Spissu rivendica il proprio partito come uno spazio adeguato per i cattolici, che lì possono trovare la loro rappresentanza e spazio d’azione. «Il Pd stesso – sottolinea la segretaria del principale partito di centrosinistra – vista la sua storia, rappresenta anche molti cattolici, che ritrovano nei suoi valori quei temi legati alla libertà, all’attenzione per gli ultimi e alla salvaguardia dell’ambiente cari al mondo cattolico (e non solo)».

In ultima istanza, noto che spesso la destra sbandiera la fede dei propri rappresentanti politici (penso a Salvini con il rosario) in modo puramente strumentale, strizzando l’occhio all’elettorato cattolico ma dimenticandosi di praticare invece quei valori imprescindibili di accoglienza e di rispetto per gli ultimi.

Giacobbe (Agesci): «Politica troppo cambiata». Furlano (Ac): «Guardare al Vangelo»

E il mondo cattolico come giudica la tendenza emersa dal sondaggio e l’eventuale proposta di un un nuovo movimento politico? Paolo Giacobbe (rappresentante Scout Agesci nel consiglio pastorale della Diocesi di Vigevano), che però specifica di parlare a titolo personale, dichiara: «I temi cardine mi piacerebbe fossero quelli che, come scout, portiamo avanti nel concreto: dall’attenzione alla persona all’ambiente, passando anche per l’educazione dei giovani alla cura del bene pubblico».

UNA CULTURA COMUNITARIA Per l’esponente degli scout però prima della politica è importante la cultura. «Per affrontare questo tema è necessario fare prima una riflessione, ragionando sulla cultura dell’interessamento alla “cosa pubblica” e a ciò che, nel singolo, possiamo fare per contribuire alla comunità. Non esiste un partito di questo tipo perché ci si è allontanati dall’idea di poter contribuire facendo politica. Questo sistema ha aumentato i vari personalismi che sicuramente tutto fanno tranne che avvicinare la possibilità della nascita di un nuovo soggetto politico che ruoti attorno a idee più che a una persona».

ATTENTI AL VANGELO Anche Reda Maria Furlano, esponente di spicco di Azione Cattolica, sottolinea che «per definire questi temi basta prendere a riferimento semplicemente il Vangelo. Voglio specificare, però, che non credo esista un tema cardine attorno al quale far rotare tutti gli altri, credo invece che ci debba essere un insieme di valori che trovano il loro riferimento principale, appunto, nel testo sacro». Sebbene i temi cari ai cattolici credenti e praticanti siano, molte volte, al centro del dibattito pubblico, un partito di questo tipo faticherebbe non poco a nascere. «Credo – sottolinea Furlano – che l’idea, già più volte praticata senza successo, di riproporre il partito della Democrazia Cristiana sia qualcosa di anacronistico. La storia non si ripete mai allo stesso modo ed è bene evitare di dare le stesse soluzioni a condizioni politiche, storiche e sociali diverse. La questione sostanziale è che il Vangelo va preso a riferimento totalmente, e non in termini parziali. Spesso vediamo la sinistra prodigarsi per la difesa degli ultimi e degli emarginati senza però muoversi per la difesa della vita. Al contrario la destra difende il diritto alla vita ma è molto poco combattiva quando si tratta di rilevare e condannare le ingiustizie sociali». Forse per questo molti cattolici cercano una “casa” in cui sentirsi a loro agio pienamente.

Massimo Sala, Edoardo Casati

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