Poco silenzio, ma tanto rumore e partecipazione lo scorso fine settimana per la giornata contro la violenza sulle donne, tenutasi il 25 novembre. Un grido di speranza che anche la città di Vigevano e la Lomellina hanno voluto lanciare, grazie ai molti eventi promossi da enti pubblici e associazioni.
VIVA VITTORIA A partire da “Viva Vittoria”, che ha trasformato il cuore di Vigevano con 3500 coperte che hanno ricoperto 2300 metri quadri di superficie della Piazza Ducale. Questa l’iniziativa promossa e portata avanti dall’omonima associazione, un progetto condiviso nato nel marzo 2015 da un’idea di Cristina Begni. L’associazione quest’anno ha scelto la piazza vigevanese per dire un secco no contro la violenza di genere, colorando il salotto ducale con più di tremila coperte vendute a chi ha visitato l’esposizione e anche durante la partita della Elachem.
Sabato scorso la risposta della città non si è fatta attendere ed ha superato le nostre aspettative – commenta la presidente di Kore Nicla Spezzati – Nei prossimi giorni riapriremo la sede del progetto in Corso Pavia 17 per dare la possibilità a chi sabato non c’era di scegliere la propria coperta tra le ultime rimaste.
Un progetto che non avrebbe potuto realizzarsi senza il lavoro instancabile e la dedizione di 600 volontari e di quanti si sono prestati per poter realizzare all’uncinetto dei quadrati di 50×50 centimetri, uniti poi in un’unica coperta da un filo rosso.

KORE Altrettanto significativa la partecipazione e collaborazione del centro antiviolenza Kore di Vigevano, la cooperativa sociale che da anni è dalla parte delle donne vittime di violenza domestica. In occasione di questo evento il centro antiviolenza ha deciso di usare i proventi della vendita delle coperte per il progetto Ada ovvero “Aiuto alle donne per l’autonomia”. Scopo di questo progetto è quello di dare alle donne la libertà e l’autonomia economica che altrimenti non avrebbero. Un diritto che Kore Vigevano vuole garantire.
SUCCESSO Si tratta quindi di un evento, quello dello scorso 25 novembre, che ha visto grande partecipazione da parte della popolazione e soprattutto tanta solidarietà. Se nella mattina Piazza Ducale si è svegliata sotto un manto colorato di coperte, diversa la situazione nel pomeriggio che ha visto il salotto ducale svuotarsi a mano a mano delle coperte. Segno più che positivo che l’iniziativa ha fatto centro nel cuore dei vigevanesi.
Cambiamento in atto, percorso incompleto
Diminuiscono alcuni stereotipi, ma non abbastanza, e aumenta la differenza di opinioni tra uomini e donne. Dai dati provvisori del 2023 pubblicati dall’Istat si evince che le idee delle donne sono meno “stereotipate” e, nonostante il calo dal 2018, le persone più anziane e meno istruite, ma anche i giovani, hanno opinioni “conservatrici”, che rimandano a un’idea dei ruoli di genere arcaica.
A META’ DEL GUADO Insomma il cambiamento è in atto e aumenta la consapevolezza delle donne, ma il percorso non è ancora completo: il 21.4% degli intervistati sostiene che «gli uomini sono meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche”, il 20.9% che «una donna per essere completa deve avere figli» e. il 20.4% che
per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro.
PREVARICAZIONI Per quanto riguarda la vita affettiva, nella coppia diminuisce la tolleranza della violenza fisica, ma ancora il 4.3% degli intervistati ritiene accettabile che «scappi uno schiaffo ogni tanto», per il 10.2% è normale che «un uomo controlli il cellulare o i social della propria partner». Il dato sale al 16.1% nei giovani dai 18 ai 29 anni e scende al 6% circa tra i 60 e i 74 anni. Ci si vergogna meno di parlare e di denunciare le violenze: parlarne aiuta a far crescere la consapevolezza della gravità del fenomeno. Il 17.9% trova che se ne parla più spesso perché è aumentata, il 31.4% perché le donne se ne vergognano meno e altri per la diffusione delle notizie sui media e la presenza di iniziative e servizi a favore delle vittime.
VIOLENZA Quasi la metà degli intervistati ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale. Un uomo su cinque pensa che il modo di vestire di una donna possa provocare una violenza. Circa l’11% – uomini e donne – ritiene che una donna vittima di violenza sessuale sotto l’effetto di alcol o droghe sia in parte responsabile e circa il 10% reputa che se una donna accetta un invito da un uomo e viene stuprata è anche colpa sua.
a cura di Rz, Fs