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Scendere in campo per tutelare la Terra e contrastare il cambiamento climatico. Un compito che papa Francesco ha preso a cuore e che avrebbe voluto mettere in pratica alla COP28 di Dubai, la 28esima Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici. Il viaggio apostolico, che doveva iniziare oggi, venerdì 1 dicembre, è stato però annullato su consiglio dei medici, a causa delle precarie condizioni di salute del pontefice. Al suo posto andrà il cardinale Pietro Parolin, segretario dello Stato Vaticano.
SPERANZA Cuore del pensiero del Santo Padre è la speranza del cambiamento, sentimento che ben esprime nell’esortazione apostolica “Laudate Deum”, diffusa lo scorso ottobre e pensata come ideale secondo capitolo della lettera enciclica “Laudato si’” pubblicata nel 2015 e tra i testi fondativi del pontificato. «Se abbiamo fiducia nella capacità dell’essere umano di trascendere i suoi piccoli interessi e di pensare in grande – scrive il pontefice nell’esortazione apostolica – non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica». Una Conferenza, quella di Dubai, che è ospitata da uno dei paesi del Golfo – tra i principali produttori di combustibili fossili – e che arriva tra il timore di una retromarcia in materia ambientale e le speranze di arrivare a un punto di svolta per la salute climatica del pianeta.
BASTA PAROLE Anche perché, nonostante tutti i buoni propositi dichiarati dalla maggior parte dei paesi del mondo, ovunque si sperimentano gli effetti della transizione in atto sotto forma di temperature in aumento ed eventi meteorologici estremi che si presentano con maggiore frequenza e intensità, senza contare che le emissioni globali non si riducono a un ritmo adeguato rispetto a quello in cui il pianeta si riscalda, tanto che il 2023 sarà con tutta probabilità il più caldo mai registrato.
Su altre questioni ambientali dove c’è stata maggiore volontà – continua papa Francesco nella Laudate Deum – sono stati raggiunti risultati molto significativi, come nel caso della protezione dello strato di ozono.
Attenzione al tema che dovrebbe essere concreto e non più paragonato a una moda. «Poniamo termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione solo ambientale, “verde”, romantica – prosegue il Pontefice – spesso ridicolizzata per interessi puramente economici. Ammettiamo finalmente che si tratta di un problema umano e sociale in senso ampio e per questo si richiede il coinvolgimento di tutti, nessuno escluso».
FUTURO Si tratta di un terreno di gioco in cui ognuno deve dare il suo contributo per costruire un futuro migliore. «Se c’è un sincero interesse a far sì che la COP28 diventi storica – conclude il Papa a proposito della Conferenza sul clima – e che ci nobiliti come esseri umani, allora possiamo solo aspettarci delle forme vincolanti di transizione energetica che abbiano tre caratteristiche: che siano efficienti, che siano vincolanti e facilmente monitorabili […] Solo in questo modo sarà possibile ridurre notevolmente l’anidride carbonica ed evitare in tempo i mali peggiori».
Rossana Zorzato