Il conflitto nel Mar Rosso sta colpendo una delle rotte commerciali più importanti del mondo, con potenziali ripercussioni su commercio Asia-Europa. L’Europa potrebbe dover affrontare costi energetici più elevati, ritardi nelle spedizioni e un ritorno dell’inflazione con conseguenti tassi di interesse più alti e duraturi. Tutti questi sviluppi potrebbero portare problemi per il consumatore medio e per le imprese locali. Gli Houthi, finanziati dall’Iran, affermano che non smetteranno di attaccare nel Mar Rosso fino a quando non sarà raggiunto un cessate il fuoco permanente a Gaza.
PREOCCUPAZIONE Una situazione che comincia ad avere degli effetti preoccupanti anche sulle imprese lombarde. «Il 2024 – ha spiegato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda – non si è aperto certo con le migliori premesse, iniziamo a osservare i primi veri segnali di estensione del conflitto in Medio Oriente, mentre l’escalation degli attacchi nel Mar Rosso ha messo a repentaglio la sicurezza dei traffici commerciali marittimi e ha riesumato lo spettro delle tensioni sui prezzi dei noli».
Per l’Italia il Canale di Suez rappresenta il 40% dell’import-export marittimo nazionale, cioè 154 miliardi di dollari e oggi subiamo un aumento considerevole sia del tempo di trasporto sia dei costi dei container che hanno raggiunto a metà gennaio i 6.282 dollari, cioè il +352% rispetto a ottobre 2023».
ASSOMAC OK Per il presidente di Assolombarda «L’Europa è la seconda realtà manifatturiera del mondo, ma rischia di perdere terreno. Le cause sono fondamentalmente due: la mancanza di una strategia di politica industriale comunitaria e la leggerezza con la quale l’attuale Commissione e il Parlamento hanno compiuto scelte e varato provvedimenti fortemente ideologici e penalizzanti per l’industria europea». Secondo Mavì Brustia, presidente Assomac, «al momento le aziende che operano nel meccano-calzaturiero non hanno registrato nessun problema particolare. I colleghi che si occupano invece di materiali di consumo invece qualche problema cominciano ad averlo. Credo che, a lungo andare, se la situazione non si sblocca i problemi non mancheranno».
Massimo Sala