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Sempre più aumenti e sempre meno prodotti nel carrello delle famiglie. Si tratta del bilancio di questo secondo semestre, prezzi e aumenti che continuano a mettere in difficoltà i nuclei familiari, nonostante il lieve calo di settembre. Un trend che si spera di invertire a lungo termine con l’introduzione, all’inizio di questo ottobre, del trimestre anti-inflazione sul carrello della spesa. Accordo sottoscritto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e siglato dalle associazioni di consumatori.
I DATI Una situazione che, allo scorso settembre, vede i prodotti alimentari in crescita dell’8.3% su base annua, nonostante il lieve rallentamento dell’inflazione nello scorso mese, come registrato dall’Istat. Tra questi spiccano i dati che riguardano il paniere quotidiano in cui, sempre stando allo scorso periodo di settembre, i prezzi per i beni alimentari e per la cura della casa frenano dal +9.4% al +8.3%. Diverso per quanto riguarda quelli ad alta frequenza d’acquisto, dove si parla di percentuali dal +6.9% al +6.6%. Un allentamento degli aumenti che non tiene a freno le preoccupazioni, vista la situazione in Medioriente e una possibile emergenza energetica come quella dello scorso inverno.
TESTIMONIANZA Per verificare realmente quanto costa una spesa settimanale per un nucleo familiare di tre persone, L’Araldo Lomellino è sceso direttamente in campo in tre supermercati di diversa fascia. Più nello specifico, sono stati presi come oggetto d’inchiesta tre centri presenti sul suolo vigevanese, ovvero: Carrefour, come supermercato di fascia alta, Conad, per quanto riguarda la fascia media, e Penny Market per la fascia bassa. Per rendere il carrello della spesa il più reale e vicino alle esigenze di una famiglia di tre persone, sono stati inclusi prodotti come pannolini e assorbenti femminili, oltre ai prodotti alimentari e per la casa. Tuttavia, verrà differenziato il totale della spesa in prezzo con e senza prodotti per l’infanzia, per dare una panoramica il più reale e vicina alle esigenze di tutti.
PREZZI Più di 150 euro se si vuole fare una spesa settimanale da Carrefour per tre persone. Più precisamente, si parla di un totale di 158,51 euro per aver messo nel carrello prodotti come: pasta, latte, biscotti, uova, carne, pesce, frutta, verdura, prodotti per l’igiene personale e detersivi, insomma il necessario. Cifra che non cambia di molto se viene tolto dal totale il prezzo di pannolini e prodotti per l’infanzia, arrivando a circa 130 euro, pur sempre una cifra onerosa. Se la prospettiva offerta dal supermercato francese è tra le più care della sua fascia, il portafoglio si alleggerisce meno nei supermercati Conad. Oltre ad essere stato uno dei primi centri ad aver dato il via al trimestre anti-inflazione con la campagna “Bassi e Fissi”, dove vengono mantenuti costanti i prezzi per prodotti indispensabili, lo scontrino è meno caro. Fare rifornimento settimanale da Conad, con gli stessi identici prodotti acquistati dal rivale francese, ammonta a un totale di 123,09 euro; mentre 100 euro se, come in precedenza, si tolgono pannolini e prodotti per bambini. Convenienza a prezzi più contenuti da Penny Market, il discount della catena tedesca con più di 3000 punti vendita in Europa. Qui lo scontrino è decisamente più democratico, arrivando a una spesa totale di 108 euro, e dieci euro esatti se si tolgono pannolini e assorbenti, ammontando quindi a un totale di 98 euro. Stessa identica spesa, ma prezzi diversi che fanno riflettere e irritare i consumatori, già attanagliati dai tanti rincari.
Rossana Zorzato