Lavoro povero / «Necessario investire sulla formazione»

«Agire, estendendo il più possibile la contrattualizzazione dei contratti». Queste le parole di Elena Maga, segretario generale della Cisl Pavia e Lodi in merito al tema del lavoro povero, ambito che sta mettendo sempre più in difficoltà migliaia di lavoratori italiani. Una crisi che non risparmia nemmeno Vigevano e il territorio lomellino.

LA SITUAZIONE «Purtroppo la zona di Vigevano e Lomellina, che negli anni precedenti aveva rappresentato una punta di diamante per la provincia di Pavia – continua Maga – è entrata in crisi e ad oggi subisce la stessa sorte di tutta la Provincia». In primis, a essere in difficoltà sono le aziende, situazione che si ripercuote di conseguenza sui lavoratori e sulle famiglie. «Le aziende sono in affanno – spiega il segretario generale di Cisl – una per tutte la Moreschi. Drammatico è stato il calo dei posti di lavoro e, di conseguenza, il ricorso al lavoro a tempo determinato, con contratti anche a brevissimo termine, poche stabilizzazioni e giovani costretti ad andare a lavorare lontano dal luogo di residenza, o ad accettare proposte non lineari al proprio profilo professionale».

CATEGORIE Si tratta di un tipo di cambiamento che ha colpito tutti indistintamente, ma che si ripercuote soprattutto su chi parte già da redditi bassi. «Le categorie con redditi più bassi sono quelle al di fuori della regolamentazione dei contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali – racconta Maga – Certamente il problema dei salari bassi è diffuso, non riguarda solo il cosiddetto lavoro povero, ma in generale l’Italia da più di vent’anni ha un problema relativo alle retribuzioni anche dei lavori contrattualizzati».

Elena Maga, segretaria generale di Cisl Pavia
Elena Maga, segretaria generale di Cisl Pavia

SETTORI «Il lavoro povero con bassa retribuzione si diffonde soprattutto su alcuni settori – fa sapere Massimo Balzarini, sindacalista di Cgil che si occupa nello specifico del territorio lomellino – come il settore agricolo e il settore turistico. Quest’ultimo, in particolare, soffre a causa della sua struttura specifica. Nella maggior parte dei casi si tratta di lavori a chiamata che non sono caratterizzati da continuità. Stessa cosa vale anche per le partite Iva e liberi professionisti in generale, questi ultimi colpiti negli ultimi anni dalla pandemia da Covid-19». Tutti lavoratori e settori vittime di lavoro e redditi poco adeguati.

SOLUZIONI Per correre incontro alle necessità di aziende e lavoratori sono parecchie le misure che si potrebbero mettere in campo, anche se metterle in pratica è sempre difficile. «Il mercato del lavoro è dinamico – continua Balzarini – e purtroppo non c’è un incontro tra domanda e offerta. In più molti giovani vanno all’estero in cerca di un impiego più in linea alla loro formazione e per il salario più alto. Ma per ovviare a questo problema credo sia necessario investire su aggiornamenti professionali e formazione continua, in modo che le aziende possano assumere e formare lavoratori in modo da migliorare questa reazione a catena di problemi e difficoltà».

Rossana Zorzato

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