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La salute è un diritto di tutti, ma solo se si hanno il tempismo e i soldi per prenotare una visita. Una visita oculistica? Non prima di giugno 2024. Una colonscopia? Almeno tra un anno. Una radiografia? A Vigevano si fa prima a guarire, a Mede e Mortara quasi. E così via, perché il diritto costituzionale alla salute, fissando una visita o un esame con il Sistema sanitario nazionale, è compromesso a causa delle lunghissime liste d’attesa.
TEMPI LUNGHI L’Araldo ha verificato i tempi d’attesa, chiamando i Centri prenotazione del territorio come un qualunque paziente. A detenere il primato negativo in termini di liste d’attesa, il reparto di oculistica dell’Ospedale civile di Vigevano: per le prime visite impossibile trovare spazio prima di giugno 2024, per i controlli non se ne parla fino ad aprile 2025. Una situazione non diversa qualora un cittadino volesse prenotare una colonscopia, visto che per avere un appuntamento occorre attendere almeno un anno. Sempre meglio che in radiologia, perché a Vigevano è impossibile farne a meno che non si arrivi come urgenza o in transito dal pronto soccorso; per chi vuole restare nel pubblico occorre andare a Mede e Mortara, aspettando novembre e dicembre, uno o due mesi. L’attesa arriva a gennaio 2024 invece in reparti come ginecologia, otorinolaringoiatria e dermatologia, i cui appuntamenti si snodano tra i mesi di gennaio-marzo, sia nel nosocomio vigevanese, sia in quelli lomellini di Mortara e Mede.
LA REPLICA La Direzione generale di Asst Pavia ha verificato le segnalazioni de L’Araldo: «Con riguardo alle richiamate criticità – risponde l’ufficio Comunicazione – legate alle attese per le specialità di oculistica, otorino, colonscopia e radiologia si segnala la carenza strutturale cronica dei medici delle soprarichiamate discipline alle quali non si riesce a far fronte con le ordinarie procedure di reclutamento del personale. I tempi risultano dilatati ma, tuttavia, in linea con le Asst di Regione Lombardia e tra i migliori rispetto alle strutture pubbliche e private della Provincia». Per quanto riguarda le prestazioni non reperibili, come le radiografie, che L’Araldo ha verificato,
non risulta ad Asst Pavia alcuna attività non prenotabile, non solo di radiologia.
Inoltre l’Azienda precisa che, in coerenza con i piani regionali per 2023 per il superamento delle criticità sui tempi d’attesa, ha posto in essere tre tipi di azione: «L’esposizione del 93% delle agende con conseguente sottrazione delle disponibilità», «l’attività di recall» dei pazienti per coprire eventuali posti lasciati liberi, il promemoria ai pazienti con prenotazioni a lunga scadenza.

ONCOLOGIA E CARDIOLOGIA La situazione migliora per patologie più delicate e urgenti come cardiopatie, neoplasie e diabete. Per una prima visita oncologica a Vigevano e Mede il primo posto lo si trova nel corso di questo mese, così come per quella di controllo a Vigevano. Quasi le stesse tempistiche anche per cardiologia, la cui prima visita a Vigevano e Mede è a ottobre; mentre si parla di novembre per Mortara. Le prestazioni non sono migliori nel privato accreditato, all’istituto clinico Beato Matteo la prima visita ortopedica è a 50 giorni, per oculistica l’agenda 2024 non è disponibile, mentre per urologia e chirurgia vascolare si è a gennaio 2024, a febbraio per diabetologia.
LEA Il problema non è solo di Vigevano e della Lomellina, anche questo territorio non fa eccezione con tempi d’attesa che di fatto compromettono l’accesso alla salute, come testimoniato dai dati raccolti da Agenas nell’ultimo biennio. Chi può si rivolge al privato, a spese proprie, chi non può – almeno un italiano su cinque secondo un sondaggio Euromedia – semplicemente rinuncia. Una scelta che da un lato si ripercuote sul diretto interessato in termini di qualità e aspettativa di vita, dall’altro lato sulla comunità in termini di maggiori spese per il Ssn, che si trova a intercettare le patologie quando sono più gravi. Importante, per capire se il proprio diritto alla salute è rispettato, la priorità assegnata dal medico di medicina generale con la ricetta: la lettera “U” indica un’urgenza, da eseguire entro 72 ore, “B” sta per breve ovvero entro 10 giorni, “D” per differibile (massimo 30 giorni le visite, 60 gli esami), “P” per programmata (fino a 120 giorni, 4 mesi).
I DATI DI ATS In Provincia nel periodo gennaio-ottobre 2022 Ats di Pavia ha rilevato il rispetto dei tempi d’attesa sul territorio, rilevando l’80% per quelle etichettate come U, il 72% come B e D – prime visite, il 78% per D – strumentali e il 92% per P. Le classi B e D sono considerate da Ats «due classi di priorità critiche anche in considerazione dei volumi elevati». Considerando anche le prestazioni offerte come attività libero-professionale intramuraria, sono in particolare le prime visite di endocrinologia-diabetologia, oculistica, gastroenterologia e dermatologia e costituire una criticità in area pavese. Del resto nel 2022 Ats ha rilevato nel primo semestre tempi d’attesa 5 volte superiori nel pubblico rispetto alla libera professione intramuraria, che si sono ridotti nel secondo semestre (la rilevazione campione di ottobre vedeva 13 giorni per la seconda a fronte di 32 per il Ssn), e che Ats ambisce a ridurre per far sì che il ricorso ai professionisti privati sia frutto di una libera scelta e non della lunghezza delle liste d’attesa.
Rossana Zorzato
(hanno collaborato Gds, Ev)