Contenuto riservato ai sostenitori de L'Araldo
Quota sanitaria gratuita per i malati di Alzheimer nelle Rsa. Una vera e propria svolta nel mondo delle residenze per anziani convenzionate con le regioni che, dopo una recente sentenza della Cassazione, rischia di far cambiare tutte le carte in tavola, non senza imprevisti.
LA LEGGE Una sentenza che si basa principalmente sull’art. 30 della legge 730/1983 e sul Dpcm del 14 febbraio 2001 secondo cui «risultano a carico del Sistema Sanitario Nazionale gli interi costi delle prestazioni socio-assistenziali ad alta integrazione sanitaria», come quelle necessarie ai pazienti affetti da Alzheimer. Tutti fattori per cui portano parte della retta delle Rsa a diventare gratuita per coloro che ne fossero interessati, anche se le incognite sono ancora tante. Argomento poco conosciuto ai più, comincia in quest’ultimo periodo a venire a galla. «La materia non è ancora stata chiarita – spiega Stefano Leva, consigliere di Uneba Pavia, associazione di categoria che rappresenta le Rsa italiane – nel senso che in questo momento lo Stato non paga e, se questa tesi dovesse essere confermata, eventuali Rsa che hanno in carico pazienti colpiti da Alzheimer non riceverebbero soldi né dalle famiglie né dal Ssn».
CHIARIMENTI Sebbene le istituzioni siano al corrente del caso, resta comunque la domanda su come affrontare eventuali richieste di rimborso da parte delle famiglie. «Il problema si pone per le strutture che hanno al loro interno il nucleo Alzheimer – continua Leva – ma nel frattempo occorre sentire un legislatore il cui compito è trovare una soluzione chiara alle strutture e soprattutto alle famiglie. Altrimenti il rischio è che si vedrebbe disconoscere alle Rsa un introito forte a fronte di spese».
La vera domanda da farsi è se lo Stato sia davvero disposto a farsi carico di questi costi oppure no.
RETE Sempre secondo i dati di Uneba, il costo medio annuo a carico della collettività per un malato di Alzheimer è di 70.587 euro, cifra in parte già coperta da Stato e Regioni. «Alcuni costi sanitari sono in qualche modo già remunerati dalla Regione attraverso la contrattazione – conclude Leva – Diversa è la situazione per la parte alberghiera a carico della rete». Ma se i presupposti sembrano più che positivi per le famiglie, visti i costi sempre più cari delle strutture, al momento di fatto la legge non è attuata. Se Stato e Regioni non si faranno carico della parte sanitaria, il rischio è che le Rsa potrebbero non avere altra scelta se non interrompere l’assistenza ai pazienti con Alzheimer.
Rossana Zorzato