Si sono presentati solo in nove al bando regionale chiuso il 15 luglio e di fatto andato deserto, per la richiesta di 60 medici di base. Una penuria di professionisti che va avanti ormai da anni, con una riduzione costante dei medici in attività. L’impatto della pandemia di Covid l’ha resa evidente, specie in quelle aree già in sofferenza per la mancanze precedenti.
In dieci anni, la medicina di base provinciale ha perso una novantina di elementi. Tra le zone più carenti c’è la Lomellina, dove secondo l’ultimo bando si concentra una parte rilevante degli ambiti territoriali da coprire.
BANDI MEDICI Tra le 9 domande inviate ad Ats, due arrivano da dottori residenti fuori Regione. In dieci anni, i professionisti sul territorio sono diminuiti di circa il 20 per cento. Erano 420 nel 2011. Scendono a 399 nel 2014 e si approssimano ai 300 quest’anno, secondo i dati più aggiornati. Una perdita di circa 90 dottori di famiglia, che ha messo in sofferenza il sistema dell’assistenza di base, con alcune aree dove opera un solo dottore ogni 3.000 persone. Il doppio, cioè, del tetto che sarebbe previsto. Come a Gambolò, dove secondo l’ultimo bando servirebbero 2 medici e il rapporto tra dottori attivi e popolazione è di circa 0,50 ogni 1.500 abitanti. I piccoli centri sembrano i più colpiti, con aree dove pochi professionisti sono chiamati a rispondere alle esigenze di più di un Comune. In alcuni paesi l’ambulatorio medico manca del tutto, con medici che organizzano l’orario prestando assistenza in più di un paese.
LE NORME A giugno l’assessorato regionale al Welfare ha varato una determinazione che aumenta fino a mille il numero massimo di pazienti che un medico di base in formazione può assistere: prima il tetto era fissato a 650. Si tratta di dottori che stanno completando il ciclo di studi triennale per lavorare nell’ambito dell’assistenza primaria. La norma rimarrà fino al 2024 e permette ai medici informazione di partecipare ai bandi per gli incarichi convenzionali. Per l’anno accademico che inaugurato a maggio, i corsisti iscritti a Pavia sono circa una trentina, mentre nel 2021 erano 78, suddivisi nei tre anni accademici previsti dal percorso di formazione.
BANDI OSPEDALI É saltato il bando per la gestione dei bar negli ospedali di Oltrepo e Lomellina. La commissione giudicatrice dell’Asst Pavia, chiamata ad esaminare l’unica offerta ammessa, ha ritenuto infatti che ci fossero delle irregolarità nella documentazione della Jks Splash srl, che aveva presentato un’offerta per entrambi i lotti dell’appalto, il lotto 1 Oltrepo (che comprende gli ospedali di Voghera, Broni-Stradella, Varzi) e il lotto 2 Lomellina (Vigevano e Mortara). I commissari non hanno potuto fare altro che dichiarare inammissibili le offerte tecniche presentate dal soggetto, rendendo deserti entrambi i lotti. L’Asst così ora deve correre ai ripari visto che i bar degli ospedali sono chiusi dal febbraio scorso e dopo quattro mesi non c’è ancora una soluzione, con disagi inevitabili per l’utenza che sta tornando ad utilizzare i servizi ospedalieri dopo il periodo della pandemia: per cercare di velocizzare il più possibile i tempi, l’azienda ha deciso di ricorrere alla procedura negoziata per l’assegnazione dell’appalto di un anno,con due lotti assegnabili separatamente, per un valore di 48.000 euro (20.000 per il polo Oltrepo e 28.000 per il polo Lomellina).