Coronavirus Vigevano / In aprile più morti, ricoveri in frenata

Ad aprile le vittime del coronavirus sono tornate ad aumentare.

In Provincia di Pavia sono morte 66 persone, con una crescita del 2.2%, per arrivare a 3038,

considerando solo quanti hanno contratto la Covid-19 perché, facendo riferimento all’eccesso di mortalità sul territorio stimato a partire dai dati Ista, ne mancano all’appello almeno altre 550. Negli ultimi sette giorni i decessi sono stati 19, con un’accelerazione rispetto alla settimana precedente. Anche guardando al resto della Lombardia e d’Italia, in aprile il passo del Sars-CoV-2 è stato più spedito rispetto a marzo, con incremento dei decessi pari rispettivamente al 2% e al 3%, per un totale nazionale di oltre 136mila morti.

NEL PAVESE In ambito provinciale le ultime quattro settimane hanno segnato una globale risalita dei contagi, con un +11.1% che è al di sopra della media regionale (+10.6%). A Vigevano si è passati da +4.6% a +10.9%, a Mortara da +5.0% a +8.1%, a Garlasco da +7.4% a +10.1%, a Gambolò da +5.2% a +11.5%, a Pavia da +10.9% a +14.4%, a Voghera da +7.4% a +11.2%. Cifre che denotano un’ampia circolazione virale e sono il contesto in cui si inserisce l’aumento dei deceduti causati dall’epidemia.

CAMPO LARGO Questo nonostante a livello regionale ci sia stata una frenata dei positivi, che hanno segnato +1.8% contro il +29.8% di marzo, e addirittura a livello nazionale una contrazione, seppure contenuta, -1.8 contro il +14% pregresso, cosicché i casi attivi all’inizio di maggio sono circa 156mila e 1.2milioni. Più difficili da leggere le oscillazioni tra terapia intensiva e rianimazione, nel primo caso si rileva un calo sia nel quadro lombardo che in quello italiano, -23.4% e -24.8%, in entrambi i casi meno marcato di quello di marzo, per un totale di 36 e 366 soggetti in cura; nei reparti covid invece si è avuto un cambio di segno, con un +22.3% e un +2.5% che hanno portato le presenze a quota 1183 e 9738. La percentuale di occupazione dei posti letto in area critica è pari al 2% e al 4% nella penisola, in area non critica all’11% e a al l5%. I numeri descrivono una situazione sotto controllo e spiegano il perché della progressiva riduzione delle misure di contenimento dei contagi, con la riduzione dei luoghi e dei casi in cui la mascherina è obbligatoria e la limitazione dell’uso della Certificazione verde.

Giuseppe Del Signore

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