Online anche gli esami scritti. Lo ha deciso l’Università di Pavia, che attiva una nuova modalità per riprendere le sedute sospese dal 24 febbraio. Si tratta di più di 100 appelli d’esame cui potranno prendere parte fino a circa 7000 studenti. Il recupero avverrà dal 28 marzo al 24 aprile, sfruttando prevalentemente i sabati, per non interferire con lo svolgimento della didattica.
«Il nostro obiettivo dichiarato è di riuscire a non interrompere la carriera degli studenti, né per le lezioni né per gli esami – precisa il rettore Francesco Svelto – Il prolungarsi del periodo di sospensione delle attività in presenza ha indotto a individuare soluzioni anche per gli esami scritti. Non dimentichiamo che in diversi altri Paesi i compiti a casa sono valutati. È vero che la nostra tradizione, relativamente alla verifica di apprendimento, è diversa, ma anche questa potrebbe rivelarsi una prima esperienza interessante. Inizialmente sembrava un compito impossibile. Abbiamo però ritenuto importante responsabilizzare gli studenti e chiedere un comportamento collaborativo, tanto che loro stessi hanno dato un contributo alla soluzione. Infatti, c’era uno di loro nel ristretto gruppo di lavoro che ha elaborato il modello. Ora tra gli studenti c’è soddisfazione, ma anche curiosità per questa innovazione».
Il rettore ha inviato in questi giorni una lettera a tutti gli studenti e ai docenti per illustrare la nuova modalità, che riguarda gli appelli particolarmente numerosi, con oltre 20 iscritti; per gli altri si procederà con l’esame orale. Inizialmente (per il recupero degli appelli di febbraio) sono coinvolti i corsi di laurea delle facoltà di Ingegneria e Medicina, e dei dipartimenti di Biologia e Biotecnologie, Chimica, Fisica, Matematica, Scienze del Farmaco e di Scienze della Terra e dell’Ambiente.
COME FUNZIONA Già dai prossimi sabato quindi saranno avviati esami scritti utilizzando un software per videoconferenze che consente la partecipazione di almeno 50 persone per l’intera durata della prova. Queste le modalità. Lo studente autorizza il docente a riprenderlo in videoconferenza e riceve i file della prova d’esame. Dovrà quindi scollegare la tastiera e spegnere il cellulare, lasciando entrambi visibili alla telecamera, così che il docente possa sorvegliare “elettronicamente” la classe, quasi come in presenza. Terminata la prova, lo studente farà una scansione del proprio elaborato e la invierà alla commissione.
Al fine di ridurre ulteriormente la possibilità di un comportamento eticamente scorretto, il docente può valutare se somministrare più versioni dello stesso esame scritto e distribuirle in modo casuale agli studenti; oppure richiedere una consegna frazionata della prova scritta.
Massimo Sala