Per quanto si possa giocare con le tonalità, la Lombardia torna in lockdown. Dalla mezzanotte del 5 marzo fino al 14 dello stesso mese saranno in vigore ulteriori restrizioni rispetto a quelle già applicate fino ad adesso. In particolare:
- Sospensione della didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado; da domani didattica a distanza per tutti gli studenti di infanzia, elementari, medie e superiori, Its, Iefp, Ifts. Quindi anche i più piccoli rimangono a casa, a eccezione degli asili nido, che rimarranno aperti
- In tutte le scuole della Regione permane la possibilità di svolgere in presenza l’attività legata all’uso di laboratori, inoltre potranno andare a scuola gli alunni disabili e quelli con bisogni educativi speciali, nelle modalità che saranno attivate dai singoli istituti scolastici
- Stop alle attività formative e curriculari in presenza di università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale, e coreutica
- Divieto di recarsi presso le seconde case, anche per chi proviene da fuori Regione
- Divieto di spostamento verso abitazioni private diverse dalla propria, fatte salve comprovate e gravi situazioni di necessità
- L’accesso alle attività commerciali al dettaglio è consentito a una sola persona per ciascun nucleo familiare
- Non si possono usare aree attrezzate per gioco e sport
- Obbligo di indossare mascherine chirurgiche o dispositivi affini sui mezzi di trasporto pubblici
Poco meno di un anno fa la Regione, come il resto d’Italia, stava per entrare nel primo periodo di chiusura totale, scattato con il Dpcm dell’8 marzo 2020; al di là del gioco sui colori, i dati dell’epidemia dicono che il 14 marzo non è che un primo step. Il cielo volge di nuovo al nero.