Tutti gli indicatori della pandemia sono in flessione.
Anche il tasso d’incremento dei decessi rallenta rispetto alla settimana scorsa, passando in provincia di Pavia da +1.9% a +1.3% (dati al 07-02),
con 38 persone morte per un totale di 2864 vittime con diagnosi accertata di Covid-19. In Lombardia l’aumento è stato dell’1.4% (sette giorni fa +1.6%), in Italia si resta fermi a +1.8%. Si tratta dell’ultimo indicatore a “rimettersi in moto” dopo il picco di un’ondata epidemica, perché dotato di maggiore inerzia rispetto agli altri, e inoltre è in corso un dibattito nella comunità scientifica italiana sulle modalità di conteggio dei defunti, secondo una parte del mondo medico troppo stringente, al punto di considerare anche gli asintomatici che di fatto sarebbero morti per altre patologie preesistenti alla Covid-19.
SEGNO MENO Decisamente in calo invece i positivi e i ricoveri. A livello regionale i casi attivi sono circa 250mila (-31.6%), a livello nazionale poco meno di 2 milioni (-23.2%), per quanto riguarda le terapie intensive si contano 207 pazienti lombardi (-17.5%) e 1423 in tutta la penisola (-10.2%), mentre nei reparti ordinari sono rispettivamente 2558 (-15.2%) e 18675 (-6.2%). Di conseguenza si attenua la pressione sugli ospedali, pari all’11% e al 15% in area critica in Lombardia e in Italia, e al 24% e al 29% in area non critica. Il tasso di positività scende all’8.9% su base regionale e all’11.5% su base nazionale, segno di una circolazione virale che diminuisce pur restando alta.
SUL TERRITORIO Guardando ai contagi, a Vigevano i soggetti colpiti sono aumentati del 4.4% contro l’8.8% precedente, a Mortara +3.8% da +9.0%, a Gambolò +6.5% da +9.2%, a Garlasco +3.5% da +7.6%, a Pavia +4.2% da +7.2%, una generale regressione che si nota anche a Tromello, il centro lomellino più colpito in rapporto alla popolazione, che segna +2.2%.
Gds