Il piano della Regione prevede tagli per gli ospedali lomellini

Nuovi probabili tagli negli ospedali lomellini. A dirlo è un documento della Regione Lombardia, il Poas (piano operativo aziendale strategico) che deve però essere ancora approvato ufficialmente e parla della chiusura del punto di primo soccorso e del laboratorio analisi di Mortara e del reparto di chirurgia dell’ospedale di Mede. Al momento non c’è una data precisa per l’entrata in vigore del piano, forse a fine anno.

ZERO ANALISI Per quanto riguarda l’ospedale di Mortara la novità principale è la chiusura del laboratorio di analisi, che sarà accorpato a quello dell’ospedale di Vigevano. Resterà comunque attivo il servizio di prelievi di sangue per i cittadini. Nel piano è prevista anche la chiusura del punto di primo soccorso, che era la nuova declinazione del vecchio pronto soccorso quando pochi anni fa era stata decisa la chiusura notturna. A Mortara, così come a Mede, comunque è di stanza un’auto con personale paramedico collegato con la centrale operativa del 118 per emergenze sul territorio.

L'entrata dell'Asilo Vittoria a Mortara
L’entrata dell’Asilo Vittoria a Mortara

STOP OPERAZIONI A Mede invece è destinato alla chiusura definitiva il reparto di chirurgia dell’ospedale San Martino. Il reparto di fatto è stato chiuso con l’inizio dell’emergenza Covid, a fine inverno 2020, e mai più riaperto. «Il direttore generale Marco Paternoster commenterà il Poas solo dopo approvazione regionale, che avverrà nei prossimi mesi – fanno sapere da Asst Pavia – A oggi il Poas non ha ancora terminato il suo iter». I tagli imminenti negli ospedali di Mortara e Mede si inseriscono in un contesto di un futuro rilancio delle due strutture.

RILANCIO? Infatti nella riforma della sanità varata dall’assessore regionale Letizia Moratti è previsto che sia Mede sia Mortara siano sede di una “casa della comunità” ovvero il primo livello della nuova sanità pubblica lombarda, strutture che offrono prestazioni di tipo ambulatoriale e di cura dei malati cronici, ma anche sedi di “ospedali di comunità”, cioè il secondo livello, con cure più complesse per i pazienti cronici o sub-acuti in dimissione dagli ospedali principali, che resterebbero quelli di Vigevano e Voghera oltre al San Matteo di Pavia. Tra l’altro proprio a Mortara e Mede sono previsti ampliamenti e nuove costruzioni nei prossimi anni per adattare le strutture alla riforma. «La proposta Poas deve essere approvata dalla regione – commenta il sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, che lunedì 20 giugno ha risposto in consiglio comunale a due interpellanze di Simone Annibale Ferraris e Antonella Bertarello – Mede avrà casa di comunità e ospedale di comunità come già detto. Quindi nulla cambia da quando ci hanno dato questa informazione. La mancanza di medici, che è problema nazionale, impone anche qualche chiusura giornaliera di radiologia. Aspettiamo cosa dirà la regione poi si capirà bene il tutto».

Davide Zardo

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