Una graduale ripartenza anche per gli esami di screening ai tumori che, dopo i due anni di pandemia, hanno visto una diminuzione considerevole e preoccupante.
ABBANDONO DEI CONTROLLI «Nei primi mesi di pandemia – dichiara la dottoressa Lorella Cecconami, direttore generale di Ats Pavia – sul territorio di Pavia si è registrata una riduzione importante degli esami effettuati, dovuta a un’interruzione programmata dei test di primo livello e causata dall’impossibilità di garantire un esame sicuro per il rischio di contagi da Covid-19. La minore frequenza nei mesi successivi, invece, è stata causata dalla riorganizzazione degli appuntamenti e dalle nuove norme di distanziamento, che spesso hanno influito sull’adesione delle persone invitate». Purtroppo questa situazione del tutto nuova, sia per i medici sia per i pazienti, e il conseguente abbandono degli esami di prevenzione, potrebbe portare a un eventuale incremento dei casi di tumore, sebbene questa ipotesi potrà essere valutata solo negli anni a venire.
IL QUADRO «Nel 2020 – continua Cecconami – gli assistiti pavesi che hanno avuto accesso al Sistema sanitario regionale per prestazioni riguardanti le neoplasie sono 33.777, di cui 18.804 donne e 14.973 uomini, corrispondenti al 6,1% della popolazione totale. Questo dato di prevalenza è in linea con quanto riscontrato negli anni precedenti. Il numero di nuove neoplasie diagnosticate ogni anno è desumibile dal registro tumori di Ats Pavia che, al 2018, non evidenzia a livello provinciale un incremento dei nuovi casi». Nonostante tutto, comincia a riscontrarsi un nuovo inizio per gli esami di prevenzione che fa ben sperare gli specialisti della zona, una ripartenza che ha già visto i primi risultati nel 2021. «Una nota positiva per lo screening del cervicocarcinoma – racconta Cecconami – è dovuta al fatto che proprio nel 2021 si è dato inizio alla conversione del test di primo livello da pap test ad HPV-dna test, e all’attivazione dei programmi nelle altre province dove non erano ancora presenti».
FOCUS Una nuova fase che sta dando piano piano i suoi frutti e che si rispecchia nel rinnovato interesse dei pazienti. «Alcune persone sono molto attive nel contattare direttamente il centro per avere l’appuntamento – prosegue il direttore generale di Ats Pavia – tuttavia vi sono altri pazienti più restii nell’accettare l’invito, ma contiamo che anche questi ultimi tornino a sottoporsi alle visite». Ciononostante, per far sì che questa sia una ripartenza definitiva, Ats ha ampliato il personale impiegato al numero verde dedicato al rapporto con l’utenza e sta ampliando le disponibilità di test presso i laboratori già presenti sul territorio, sviluppando anche nuovo materiale comunicativo.
Rossana Zorzato