Quasi 20mila dosi in un mese. A Vigevano la campagna vaccinale prosegue a ritmo sostenuto,
con circa 13mila richiami, oltre mille seconde dosi e 5mila prime.
Se i cosiddetti “booster” hanno accelerato di circa un terzo rispetto a dicembre, a essere quintuplicate sono invece le persone che hanno deciso di aderire alla vaccinazione, complice soprattutto l’apertura ai bambini da 5 a 11 anni, con le famiglie che dopo qualche esitazione iniziale hanno rotto gli indugi. La stessa accelerazione si registra anche a Mortara, dove in gennaio si è superata quota mille tra quanti hanno iniziato il percorso d’immunizzazione, a Garlasco, oltre 7cento, a Gambolò, più di 8cento, a Cassolnovo, circa 6cento, a Mede, oltre 4cento, in questo caso dieci volte tanto l’ultimo periodo del 2021.
LA COPERTURA In generale in Provincia si arriva così al 61.7% di vaccinati con richiamo e all’80.9% di quanti hanno completato il primo ciclo; il primo dato è leggermente più basso a Vigevano (59.2%), Mortara (56.3%), Garlasco (58.1%), Gambolò (61.2%), Cassolnovo (57.3%) e più alto a Mede (66.7%), addirittura superiore a Pavia (63.7%), il secondo è equivalente o superiore per Vigevano, Gambolò, Cassolnovo e Mede, più basso per Mortara e Garlasco.
NON PERVENUTI Resta rilevante la fetta di chi non è ancora coperto o perché è in attesa – gli under12 ad esempio – o perché ha deciso di non ricevere il vaccino. Si tratta di oltre 10mila persone a Vigevano, il 17.1% della popolazione di cui oltre 4mila “irriducibili”, di quasi 3mila a Mortara, il 19.6% di cui 1682 renitenti, di più di 1600 a Garlasco, il 17.5% di cui 818 “astensionisti”, di 1500 a Gambolò, il 15.8% di cui 586 “obiettori”, di 1100 a Cassolnovo, il 16.7% di cui 452 contrari. Si tratta di percentuali vicine a quelle che si registrano a livello regionale (16.7%) e provinciale (19.1%), e comprendono una quota di cittadini che non intendono vaccinarsi pur essendo esposti a un rischio maggiore di malattia grave, quali ad esempio i 127mila lombardi tra 60 e 69 anni o i 200mila tra 50 e 59, ma anche gli 80mila tra 70 e 79, nonostante per tutte queste fasce d’età sia previsto l’obbligo vaccinale con tanto di sanzione amministrativa per gli inadempienti.
Gds