Vaccini Vigevano / L’11% dei non vaccinati in Provincia è vigevanese

Si è già esaurita la fiammata delle prime dosi in provincia di Pavia? A giudicare dal numero di vaccinazioni nei principali comuni si direbbe di sì:

a Vigevano ce ne sono state 164 contro le 294 della scorsa settimana, a Mortara 52 contro 64, a Garlasco 45 contro 27, a Gambolò 26 contro 46,

solo a Pavia (da 246 a 337) e Cassolnovo (da 26 a 31) aumentano, numeri che in ogni caso restano bassi rispetto alla platea di persone che hanno deciso di non vaccinarsi. In tutto il territorio provinciale si tratta di oltre 105mila pavesi, di questi oltre 10mila sono nel capoluogo, ma soprattutto nella città ducale mancano all’appello oltre 12mila vigevanesi, l’11.4% del totale, una quota superiore a quella di Pavia che ha più abitanti; è il segno che a Vigevano la campagna vaccinale si è inceppata. Altrove non c’è traccia di quasi 3500 mortaresi, circa 2mila garlaschesi, circa 1900 gambolesi.

SOGLIE Il via libera all’inoculazione per i bambini dai 5 agli 11 anni porterà a una nuova accelerazione nelle prossime settimane, anche perché ad esempio tra loro rientra quasi metà dei vigevanesi non vaccinati e quindi in generale rappresentano una quota significativa, mentre quella dei guariti è residuale, si tratta di circa 43mila soggetti in tutta la Lombardia. La Provincia ha raggiunto il 23% di potenzialmente immuni con terza dose, l’80.2% con almeno una e il 73.4% con due, in ritardo rispetto ai dati regionali, che indicano rispettivamente 26.9%, 84.2%, 77.0%. Tra i centri principali solo Pavia e Gambolò superano l’80% delle prime dosi, mentre Vigevano e Voghera ci si avvicinano e Mortara resta il municipio più attardato, al 77.6%.

Queste cifre, unite alla contagiosità delle varianti delta e omicron e alla diminuzione dell’efficacia dei vaccini nel prevenire i contagi dopo sei mesi ovvero per la maggior parte della popolazione in concomitanza con le festività natalizie, danno una misura del rischio a cui saranno esposti i cittadini durante veglie e cenoni.

DEMOGRAFIA Un rischio che sarà maggiore per chi ha tra 12 e 19 anni, coperto il 77.3% dei lombardi in questa fascia e scoperti in 180mila, tra i 40 e i 49, all’82.5% con 373mila “assenti”, tra i 30 e i 39, 84.9% con 181mila non pervenuti, e tra i 50 e i 59, 87.2% con 215mila refrattari al vaccino, cui si aggiungono anche 255mila dai 60 in su, i pi.ù esposti alle forme severe di Covid-19.

Gds

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