Le vaccinazioni segnano il passo a Vigevano, in Lomellina e in Lombardia.
Marzo è stato il mese peggiore di tutta la campagna vaccinale, con poco più di 22mila somministrazioni in tutta la Regione, 159 a nella città ducale, meno di duecento nei principali centri lomellini (dati al 29-03).
Il tracollo da un lato è fisiologico e legato all’esaurirsi della popolazione vaccinabile, dall’altro lato sottolinea una volta di più la scelta di non aderire al percorso di immunizzazione di una parte di quest’ultima, al netto di una quota residuale di quanti non possono farlo per ragioni anagrafiche (under5) o di salute.
QUI LOMELLINA A Vigevano la copertura di chi ha completato il ciclo di due dosi è all’83.6% sul totale dei residenti, un dato in linea con quello provinciale (83.8%) e inferiore a quello regionale (85.9%), cui si allinea invece Pavia (85.9%). Anche il resto della Lomellina si trova al di sotto della soglia, con Mortara che si ferma a 81.6%, Garlasco a 82.7%, Cassolnovo a 84.2%, Mede a 83.7%; fa meglio Gambolò, 84%. A fronte di questi dati sono ancora 10mila i vigevanesi scoperti (di cui 3700 per scelta), 2800 i mortaresi (1500), 1600 i garlaschesi (750), 1400 i gambolesi (500), mille i cassolesi (400), insomma al di là di Vigevano in tutti gli altri comuni all’incirca la metà o più di quanti non sono vaccinati lo sono per scelta.
RITMI DIVERSI Un elemento che appunto spiega la frenata di marzo per le prime dosi, soprattutto se confrontate con le terze, che pure sono diminuite rispetto a febbraio o ai mesi precedenti. Nella città ducale il confronto è 159 contro 1017, in quella dell’oca 55 contro 298 e così via in tutti gli altri centri. Per quanto riguarda il richiamo, si oscilla tra una copertura del 77.1% (Mede) e una del 70.5% (Mortara).
Gds
