Cassano, portiere con legami nobili

Ha iniziato a giocare a Vigevano, poi ha vissuto anche un’esperienza nelle giovanili del Milan, dove ha avuto modo di essere allenato da Nelson Dida e Beniamino Abate. E anche se alla lontana, Giuseppe Cassano ha un legame di parentela con Antonio, il Cassano ex fantasista che vanta tanti anni di esperienza in Serie A e in Liga, ora opinionista calcistico. «Di fatto non ci conosciamo – spiega il giovane portiere vigevanese – i miei genitori mi hanno detto che siamo cugini alla lontana, ma più di questo non so. Di persona non lo conosco».

INIZI L’avventura come estremo difensore di Giuseppe Cassano è appena iniziata, ma il classe 2003 si è già tolto più di una soddisfazione. «Fino ai 14 anni ho giocato alla Pro Vigevano – racconta Giuseppe Cassano – ma nell’ultimo anno ho giocato sia con i 2002, quindi con ragazzi più grandi di me di un anno. Mi sono allenato anche con la prima squadra, che militava in Eccellenza». Terminata l’avventura ducale, l’estremo difensore si è successivamente trasferito al Voghera, per poi andare in Svizzera, al Chiasso.

AL MILAN Ecco che per quattro anni ha avuto la possibilità di militare nelle giovanili del Milan, squadra della quale tra l’altro è un gran sostenitore: «Sono stato due anni nell’ Under 17 e due nell’Under 18. Ho conosciuto e sono stato anche allenato da Nelson Dida: è stato mio preparatore e ho imparato un sacco di nozioni e di trucchi del mestiere grazie ai suoi insegnamenti e alla sua esperienza. Sono stato allenato anche da Beniamino Abate, il papà di Ignazio e anche con lui ho stretto un bellissimo legame. Ci teniamo spesso e volentieri in contatto e mi ha invitato ad andare a Milanello prima che finisca questa stagione».

Aver giocato nella squadra per cui faccio il tifo è stata una grande esperienza che mi ha arricchito dal punto di vista professionale e sportivo.

MATURITA’ Giuseppe Cassano una volta raggiunta la maggiore età, ha preso la decisione di scrivere un nuovo capitolo della propria vita: «Vivo da solo da quando ho 18 anni, volevo uscire di casa giovane in modo da capire cosa avrebbe comportato e da ottenere una certa indipendenza. Nel frattempo ho continuato a giocare a calcio in diverse categorie. Sono stato alla Virtus Francavilla, in Puglia, in Serie C, poi al Lavello in Serie D. Quest’anno invece ho militato nell’Eccellenza siciliana: sono stato a Mazara e nella seconda parte a Caltanisetta, al Nissa, dove ho vinto il campionato». Insomma un percorso articolato, da un top club come il Milan al calcio di provincia, con la stessa passione e lo stesso sorriso.

SOGNI L’estremo difensore ha ancora qualche sogno nel cassetto da realizzare, sia dentro sia fuori dal campo: «Vorrei fare l’Università e iscrivermi a Beni Culturali, ma considerano i miei impegni calcistici, potrei frequentare solo corsi online. Per il resto in Italia ho giocato in varie regioni e se devo essere sincero, mi piacerebbe provare qualcosa di nuovo. Sarebbe bello giocare all’estero, come già ho avuto modo di fare quando ero in Svizzera al Chiasso. Sono ancora giovane, ho un sacco di cose da imparare ma non voglio smettere di continuare a crescere e giocare a calcio».

Edoardo Varese

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