«Proponiamo uno sport che insegna come affrontare e superare le difficoltà della vita di tutti i giorni».
IMPORTANZA Con queste parole Irene Galli, presidente dell’associazione SkateLife Vigevano, presenta e racconta l’importanza di praticare il pattinaggio artistico. «E’ una pratica – spiega ancora Galli – che consente di divertirsi, di socializzare. Certo richiede impegno e costanza, come molte altre discipline. C’è chi si allena perché spinto dal desiderio di farsi strada, ma c’è anche chi si allena semplicemente per divertirsi e trovare un momento per liberare la mente e il corpo dagli impegni richiesti dalla quotidianità». Skatelife esiste dal 2001, ha 24 anni di attività alle spalle.
OBIETTIVI Passano gli anni, scorre il tempo ma gli obiettivi che l’associazione intende raggiungere sono sempre gli stessi:
Vogliamo convogliare il maggior numero possibile di giovani al pattinaggio su rotelle. Intendiamo sempre confermarci come uno dei punti di riferimento a Vigevano e in Lomellina per una pratica in crescita.
Una disciplina che favorisce la coordinazione e l’equilibrio del corpo. Uno sport propedeutico per tutti gli altri sport. Tutte finalità che gli allenatori dello SkateLife si pongono di raggiungere e trasmettere agli iscritti della società. «Attualmente – fa sapere la presidente Galli – abbiamo un centinaio di iscritti e di fatto abbiamo corsi rivolti a ogni fascia d’età. Infatti partiamo dai bambini di 5 e 6 anni e arriviamo a corsi e allenamenti rivolti agli adulti. Partecipiamo a gare e competizioni provinciali, regionali e nazionali. Al momento abbiamo più ragazze che ragazzi, ma tengo a sottolineare che il pattinaggio è uno sport universale e aperto a tutti».
ALLENAMENTI Una società che usa diverse palestre per consentire ai propri tesserati di allenarsi: «Ci alleniamo al PalaBonomi, alla Marazzani e alla Besozzi. Ci spostiamo anche a Parona, perché ci alleniamo anche il sabato e la domenica e abbiamo bisogno di spazi liberi». Una realtà, quella dello SkateLife, che fornisce a ogni ragazzo e ragazza tutto l’occorrente per avere «la piena consapevolezza dei movimenti del proprio corpo. Lo considero uno sport completo».
Edoardo Varese