“GenerAzione Giovani Lomellini”: questo il titolo del progetto lanciato dall’Ambito Distrettuale della Lomellina, assieme al comune di Vigevano, dedicato ai giovani tra i 15 e i 34 anni. Presentato dal vicesindaco Marzia Segù, dal direttore Caritas don Moreno Locatelli, con Alice Agostino del Pio Istituto Negrone, Margherita Previde Massara dell’Enaip, il progetto mira a rafforzare i legami comunitari, facendo l’inclusione sociale e promuovendo la partecipazione attiva e l’empowerment giovanile.

ORIENTAMENTO Va sottolineato che «il progetto vuole potenziare i servizi di orientamento e aggregazione – ha detto Segù – creare spazi innovativi di incontro e implementare soluzioni che rispondano in maniera capillare ai bisogni anche nelle aree più isolate della Lomellina». Centro, cuore dell’iniziativa, la creazione e il potenziamento dello Sportello Informagiovani, punto di riferimento per i giovani della Lomellina: attraverso una rete coordinata di sportelli territoriali, il servizio offrirà informazioni personalizzate sulle opportunità formative, lavorative, culturali e sociali in collaborazione con la Fondazione Enail Lombardia. «Con il Pio Istituto Negrone – ha detto Agostino – lo sportello Informagiovani sarà anche uno spazio di incontro e partecipazione, perché ospiterà attività creative e culturali, laboratori artistici, dibattiti cooperativi e iniziative culturali, il focus sarà il benessere psicofisico dei giovani e il supporto alle famiglie del territorio».
Al “Negrone” ci saranno due sportelli Informagiovani: uno che dà ai giovani un luogo nel quale trovarsi, l’altro per aiutarli a lavorare in team in modo consapevole.
ITINERANTE L’Informagiovani sarà anche itinerante, grazie all’Unità Mobile resa possibile grazie al supporto della Fondazione Caritas Vigevano: «Il servizio raggiungerà anche i comuni con meno di 3000 abitanti – ha specificato don Moreno Locatelli – garantendo un accesso inclusivo ai servizi di informazione e orientamento». Il progetto che ha avuto 85.714,00 euro da Regione Lombardia rappresenta un supporto decisamente importante soprattutto per coloro che sono alla ricerca di un lavoro, che hanno bisogno di essere aiutati a scrivere il curriculum che vogliono provare a mettersi in gioco partecipando ai laboratori, alle attività ludiche di vario genere. «Ci occupiamo di orientamento – ha detto Margherita Previde Massara – anche con l’unità mobile della Caritas, l’idea è quella di dar vita a tirocini, si lavora in quella direzione». Così: con l’Unità Mobile dell’Informagiovani che fa tappa nei vari comuni e quella al Negrone, si “mappa” con più precisione, bisogni e necessità. Va detto che, come ha specificato don Locatelli, «non c’è grande richiesta di lavoro, nel precedente progetto su 250 giovani, 14 sono stati presi in carico, 6 hanno iniziato corsi di formazione, 2 tirocini: è stato agganciato un Neet di 33 anni, adesso è iscritto all’Università, frequenta e dà esami». Ma si continua a lavorare, aprire porte e opportunità.
Isabella Giardini