Visite “on line” per i parenti degli ospiti in casa di riposo. E’ l’iniziativa che la cooperativa Alemar ha attivato presso la fondazione “Pio istituto coniugi Buzzoni Nigra” di Sartirana Lomellina. Il servizio è in funzione da giovedì 12 marzo, e permette di effettuare videochiamate grazie alle piattaforme Skype e Whatsapp. I 60 ospiti della residenza sanitario-assistenziale possono così stare in contatto con i familiari che, con la chiusura della struttura al pubblico per via dell’emergenza Coronavirus, sono impossibilitati a vederli di persona. «L’abbiamo sperimentato a partire dal 25 febbraio alla fondazione “Opere pie” di Codogno – spiega la coordinatrice della cooperativa, Vera Zingales – due giorni dopo l’interruzione delle visite, e anche a Sartirana sta avendo un grande riscontro. Molti anziani ricevevano le visite dei familiari anche quotidianamente, e questo servizio impedisce che ne sentano la mancanza. Abbiamo pubblicato una comunicazione sulla nostra pagina Facebook e contattato le famiglie via e-mail, fornendo un numero di cellulare a cui mandare un messaggio con i nominativi dell’ospite e dei parenti. Le educatrici, di cui abbiamo intensificato la presenza, prendono in carico le chiamate in orari dedicati, la mattina prima di pranzo e il pomeriggio dopo le attività educative». Il tutto in accordo con il direttore amministrativo Alessandro Pilerio e col presidente della fondazione, don Piero Rossi Borghesano, parroco di Sartirana. Gli anziani hanno anche aderito all’iniziativa nazionale di realizzare dei cartelli colorati con il disegno di un arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”, che sono stati esposti da sabato in tutti i reparti per trasmettere un messaggio positivo. Un’analoga iniziativa è in vigore anche alla fondazione “Istituzioni riunite” di Mede, dove da lunedì 16 marzo sarà possibile mettersi in contatto con gli ospiti della Rsa mediante videochiamata Whatsapp al numero 345 6209886. Il servizio sarà attivo dal lunedì al venerdì alle 11 alle 12 e dalle 16 alle 17. «Per consentire a tutti di fruire del servizio – spiegano dalla casa di riposo medese – si raccomanda di limitare la durata delle conversazioni».
Davide Zardo