Il sindaco Ettore Gerosa rassicura sul fatto che la maggioranza sia compatta, ma nel mentre Fratelli D’Italia perde un altro pezzo e l’amministrazione continua a rimanere appesa a un filo. Nel corso dell’ultima seduta tenutasi giovedì 9 maggio è stato annunciato il passaggio del consigliere Paolo Pischedda al gruppo misto, che ora può contare su quattro componenti e fa rimanere la maggioranza che sostiene Gerosa appesa a un filo. Al momento il gruppo non ha ancora avanzato alcuna richiesta, sebbene numeri alla mano si trovi nella possibilità e con la forza per farlo.
SI PERDONO PEZZI E nell’ipotesi in cui dovessero chiedere un posto in Giunta, Gerosa si ritroverebbe a risolvere un problema non indifferente. Il primo cittadino infatti, qualora questo scenario dovesse prendere forma, si troverebbe costretto a rinunciare a una tra Laura Gardella e Piera Angela Salsa, assessori di Fratelli D’Italia, sia per rispettare la parità di genere, sia per dare la stessa rappresentanza a tutte le forze di coalizione. Di fatto si vive alla giornata, con l’opposizione che non tarda mai a cavalcare l’onda per ribadire che a Mortara una maggioranza non esiste più. Praticamente è dall’autunno scorso che la vita amministrativa non è tranquilla, da quando era stato fatto il rimpasto in Giunta con l’ingresso di Mazzitello al posto di Olivelli.
BILANCIO Intanto, riguardo al bilancio consuntivo, è stato convocato un nuovo consiglio comunale proprio ieri sera (giovedì 16 maggio), ma mentre il 30 aprile la seduta era saltata a causa della mancanza del numero legale di consiglieri, il 9 maggio il bilancio non era stato approvato a causa della mancanza del rispetto dei tempi tecnici previsti per approvare il documento. La consigliera di Forza Italia Silvia Piani ha evidenziato e spiegato di come
per essere votato, il bilancio deve essere prima messo a disposizione dei consiglieri e consultato con almeno 20 giorni d’anticipo rispetto al giorno in cui è prevista e fissata la seduta. Questo è quello che prevede la legge.
La stessa Piani aveva chiesto la scorsa settimana di sospendere la seduta e di effettuare una riunione con tutti i capigruppo, alla presenza del presidente del consiglio comunale Denise Mirimin e della segretaria Antonia Schiappacassa. Mezz’ora di riunione, al termine della quale Mirimin ha dichiarato che il bilancio non poteva proprio essere votato.
REGOLAMENTI «Il regolamento del consiglio comunale prescrive che in conformità del regolamento di contabilità – ha spiegato Schiappasassa – il parere del Collegio dei revisori dei conti deve essere depositato nella segreteria comunale almeno cinque giorni prima della seduta consiliare mentre il regolamento di contabilità e la legge parlano di almeno 20 giorni. C’è una palese contraddizione. Io non mi sento di dire: il consiglio è sovrano, andate avanti tranquilli e votate. Il Tuel ci mette in difficoltà. Se prima si è sempre fatto così, da oggi è diverso. Anche perché la consigliera Piani ha avvertito: potete votarlo, io poi farò i miei passi. La proposta è di riconvocare il consiglio dopo i 20 giorni». Fratelli D’Italia, però, aveva provveduto a inviare il bilancio il 29 aprile, proprio quando ai consiglieri era arrivata la pec con tutta la documentazione. Quindi già nella seduta del 30 aprile, in realtà, non si sarebbe potuto votare il bilancio. Votare il bilancio senza aver rispettato i tempi stabiliti dalla normativa, avrebbe significato finire in prefettura e mettere molto più che a rischio il futuro dell’attuale amministrazione che guida la città.
Edoardo Varese