Barriere a Vigevano, i soliti ostacoli

Barriere architettoniche, un’etichetta neutra per indicare un impedimento alla vita quotidiana di tante persone. Per sensibilizzare la cittadinanza sul tema Aias, associazione che promuove l’autonomia fisica, sociale ed economica dei soggetti con disabilità, ha portato le sue proposte ai tavoli tematici per la variante del Piano di governo del territorio del comune di Vigevano, in particolare a quello dedicato alla “Qualità della vita” dove si è riflettuto su come queste siano non solo blocchi fisici, ma anche sociali, economici, ambientali.

Le barriere – spiegano in Aias – possono essere rappresentate anche dalle conseguenze di un semplice infortunio che costringe a limitazioni temporanee nel camminare, oppure dalle necessità di agevolazione motoria per una persona anziana, oppure semplicemente dagli ostacoli sul percorso di un passeggino con cui un genitore trasporta i figli piccoli.

DI COSA SI TRATTA Ma cosa sono esattamente? «Per barriere architettoniche si intendono tutti quegli ostacoli che impediscono a una persona di muoversi normalmente, in autonomia e in libertà nel pubblico e nel privato». Lo spiega Luca Zannino, agente concessionario di piattaforme elevatrici che si occupa della vendita, installazione e assistenza post montaggio. «Nel mio caso specifico mi occupo del problema che le scale causano a chi ha una disabilità a livello fisico. Per sopperire a questo problema, dove non c’è un ascensore si interviene a seguito di una richiesta con delle piattaforme verticali elevatrici e servoscala ovvero poltroncine e pedane accessibili anche in sedia a rotelle». Le piattaforme elevatrici sono dei piccoli ascensori che permettono di superare un dislivello verticalmente con velocità ridotta rispetto a un ascensore e sono più facilmente collocabili rispetto a questi, spaziando quindi nei contesti di installazione. I servoscala invece sono quelle apparecchiature a poltroncina o a pedana ribaltabile per poter superare le scale seguendo l’andamento dei gradini. Questi ultimi sono considerati come elettrodomestici quindi non necessitano di consensi da parte del Comune per l’installazione. Si tratta di mezzi fondamentali sia nell’ambito delle abitazioni private che si sviluppano su più piani sia nel contesto pubblico, per l’accesso ad esempio a scuole e ospedali.

DETRAZIONE Per chi deve installarne uno è prevista una detrazione quinquennale. «Per l’abbattimento delle barriere architettoniche c’è sempre stata la possibilità di poter detrarre la spesa in 5 anni al 75%. La confusione avviene nel momento in cui con il “Superbonus” hanno introdotto la possibilità di effettuare la cessione del credito. Invece che attendere 5 anni per la detrazione del 75% era tolto immediatamente. La confusione ha fatto temere alle persone di non poter detrarre la spesa del 75%, ma non bisogna avere paura di chiedere un preventivo e non bisogna sentirsi demoralizzati se si sta cercando di apportare una miglioria nella propria vita».

QUALITA’ DELLA VITA Zannino sottolinea l’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche: «E’ importante perché con il passare degli anni ci siamo abituati alla possibilità di migliorare la propria vita e ove possibile bisogna farlo secondo le proprie esigenze. Negli anni ho toccato con mano quale può essere il disagio di una persona in una normale giornata e ho capito che non bisogna non sentirsi autonomi perfino nella propria abitazione. Inoltre la condizione psicologica ha un aspetto fondamentale. Il non sentirsi autosufficienti influisce su tanti altri aspetti della vita di una persona, quindi essere soddisfatti nella libertà individuale migliora anche altri aspetti».

Giulia Drago

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